Giornata davvero speciale per interisti e non del master in “Media Relation” dell’Università Cattolica di Milano. A tenere la lezione del corso Comunicare lo sport, tenuto dal vice direttore generale dell’Inter Stefano Filucchi, sono stati infatti due ‘prof’ davvero speciali: l’allenatore Leonardo e il difensore Iván Ramiro Córdoba, una delle bandiere della squadra nerazzurra. Argomento della lezione il ruolo dello sport e della comunicazione nel sociale e nella beneficienza.
A rompere il ghiaccio è stato Filucchi che ha ricordato l’impegno di Massimo Moratti e della società con Inter Campus, progetto di intervento sociale e di cooperazione iniziato più di dieci anni fa a favore dei bambini bisognosi tra gli 8 e i 14 anni. L’iniziativa, che coinvolge anche le famiglie dei ragazzini, è attiva in ogni angolo del pianeta come testimoniano le varie campagne promosse in Brasile, Cina, Bolivia, Marocco e Camerun. Attualmente sono quasi 10mila i ragazzi che ogni anno vengono seguiti: un gruppo di lavoro che con passione coordina e aggiorna l’insegnamento del calcio, ma anche progetti educativi e ricreativi attraverso il coinvolgimento di 200 operatori scelti sul territorio, e altrettanti volontari, impegnati in ventidue programmi nel mondo.
Nel suo intervento Leonardo ha raccontato agli studenti del master la sua personale esperienza sociologica in giro per il mondo come giocatore, dirigente e allenatore. Impressioni, riflessioni e analisi su costumi e interazioni sociali in città profondamente diverse fra loro come San Paolo, Parigi, Valencia e Milano. Senza dimenticare il Giappone, che in queste settimane sta affrontando il dramma del post tsunami, dove l’attuale tecnico dei nerazzurri ha giocato dal 1994 al 1996.
Un intervento che si è concluso da dove tutto è cominciato, in Brasile, con una riflessione sulla crescita economica di quella che, oggi, è la settima potenza mondiale, e sulla speranza di uguaglianza e benessere sociale per ogni cittadino brasiliano.
Sensibilità e fiducia per il prossimo che ha portato Leonardo ad essere nel 1998 con la Gol de Letra Foundation un precursore dell’impegno sociale legato allo sport, attraverso vari progetti a sostegno delle comunità più povere del Brasile (tra cui l'impegno con la Fondazione Milan di cui è stato direttore). Con la sua attività benefica, Leonardo ha condotto numerosi progetti che mirano alla crescita e all’educazione dei più piccoli. Tirar fuori il talento dei bambini delle favelas e dare un futuro a chi vive in condizioni di estremo disagio sociale attraverso lo sport, il teatro e la danza. Per ragazzini che, ignari delle proprie possibilità, nascono e crescono in uno stile di vita dove la violenza è la realtà dominante e i banditi l’esempio questo tipo di iniziative spesso sono l’unica ancora di salvezza. La validità di tale progetto didattico inoltre è testimoniata dal fatto che lo Stato brasiliano stia sempre di più riprendendo tale modello, facendolo proprio per occuparsi del futuro dei suoi bambini. Attualmente gli interventi sono resi possibili grazie alle raccolte fondi in Italia e Francia, alla collaborazione dei volontari e delle autorità federali.
Emozionante anche il racconto di Córdoba. Il difensore dell’Inter ha fondato con la moglie Maria Isabel la Fondazione Colombia Te Quiere Ver a favore dei bambini, dopo aver per anni sostenuto in forma privata la gente bisognosa del suo Paese, come forma di ringraziamento a Dio per il bene che aveva dato a lui e a sua moglie. Impegno cresciuto per mantenere una promessa fatta prima della Copa America 2001, in cui la sua Colombia, per la prima volta, era padrona di casa. Un’avventura conclusasi in modo trionfale: segnare il gol decisivo in finale indossando la fascia di capitano e regalare per la prima volta il titolo continentale a un intero popolo non è cosa da tutti i giorni.
Obiettivo dell’associazione è la raccolta di fondi per finanziare progetti di cura medica e sociale a favore di persone bisognose, in particolare bambini ed anziani. Le attività vengono realizzate in collaborazione con l’Unicef e le associazioni non-profit locali. Lo scopo è migliorare le condizioni di vita della popolazione, in particolare dei più piccoli: sfamare i bambini più poveri e portare avanti programmi di istruzione e promozione dello sport. Le iniziative benefiche dei coniugi Córdoba hanno permesso, ad esempio, di realizzare, nel giugno del 2004, un progetto sanitario, ribattezzato “La Speranza”, a favore di persone prive di assistenza medica. Una barca di 25 metri, ferma da 10 anni, con ambulatori, lettini per le visite, armadi con farmaci, una sala odontoiatrica e uno staff di medici, dentisti, infermieri (italiani e colombiani) che ha risalito il fiume San Juan portando cure. La missione ha avuto un tale successo che è stata replicata l’anno successivo nella parte sud del Pacifico.
I due ospiti hanno inoltre risposto alle nostre numerose domande, raccontando anche aneddoti divertenti e storie di vita dei loro Paesi di origine e della loro permanenza in Italia. Un’esperienza importante che ha fatto capire agli studenti del master, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto sia rilevante la comunicazione al fine di favorire processi di crescita ed inclusione sociale nelle aree più depresse del mondo.
E al termine della lezione non poteva mancare la foto di gruppo di rito insieme ai due ospiti nerazzurri, a Stefano Filucchi e alla coordinatrice del master Simonetta Saracino.