Rompicapo, puzzle, giochi di prestigio per spiegare che la matematica può essere anche divertente. E per “spiegare” la scienza a un pubblico più ampio degli addetti ai lavori.
Con questo obiettivo il dipartimento di Matematica e fisica, diretto da Maurizio Paolini, il 21 ottobre ha organizzato il “Celebration of Mind” per ricordare Martin Gardner, il celebre matematico e illusionista, curatore di “Mathematical Games” sula rivista “Scientific America”, nel giorno del suo compleanno e, soprattutto, celebrare lo spirito "giocoso" con cui egli si approcciava alla matematica.
Come mostra il video inserito in questa notizia, nella sede bresciana di via Musei dell’Università Cattolica sono stati presentati giochi come il Rubik’s Magic, dall’inventore del famosissimo cubo, o la torre di Hanoi da ricomporre con gli stessi anelli su un altro paletto, sempre dal più grande al più piccolo, passando da un terzo paletto che sta in mezzo.
Il riempimento dello spazio è stato affidato ai Tasselli di Danzer, dal nome di un illustre matematico; mentre il professor Alessandro Musesti ha tenuto una conferenza sul gioco “game of life”, ideato dal geniale matematico John Conway e divulgato al grande pubblico da Gardner nella sua rubrica su “Scientific America”.
È stato anche dimostrato come, partendo dai movimenti delle cellule poste in un foglio quadrettato in bianco e nero e dalle loro infinite interazioni, si sia dato luogo a numerose applicazioni scientifiche. Lorenzo Paletti ha proposto trucchi di magia ispirati a Martin Gardner, mentre altri studenti hanno proiettato frattali e presentato numerose attività interattive per stimolare curiosità e ragionamento.
La giornata ha avuto inizio al liceo scientifico “Leonardo” con la conferenza di Giorgio Dendi, poliedrico e divertente divulgatore scientifico e appassionato di enigmistica, che ha invitato gli studenti a utilizzare più il cervello che le dita.
«Regole e teoremi spiegate in modo diverso rispetto a quello accademico spiega nel video il preside della facoltà di Scienze matematiche Alfredo Marzocchi - potrebbero diventare un nuovo metodo didattico per avvicinare i più piccoli alla matematica che in questo modo si approprierebbero del ragionamento».