Esiste già un filo rosso che lega l’Università Cattolica e l’Uganda. Un legame fatto di azioni concrete e progetti già in opera grazie alla propensione all’internazionalizzazione ed all’azione di diverse componenti di questo Ateneo.
Tra queste la Fondazione Spe Salvi dell’Università Cattolica, nata per proporre e sostenere progetti di cooperazione internazionale legati alla formazione nelle sue diverse declinazioni. Così Spe Salvi e la facoltà di Agraria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con la Uganda Martyrs University hanno progettato un intervento che porterà all’attivazione di laboratori scientifici per la facoltà di Agraria di Nkosi, producendo risultati positivi nel breve e lungo periodo sull’agricoltura, settore principale dell'economia ugandese.
Per questo, nell’ambito della visita del Governo ugandese in Italia, non poteva mancare una sosta a Piacenza per un incontro di lavoro promosso da Expolab, il laboratorio dell’Università Cattolica diretto dal professor Pier Sandro Cocconcelli che opera sul tema di Expo 2015, per confrontarsi su food safety e food security (ovvero sicurezza e qualità del cibo e possibilità per tutti di accedervi).
Accolti dal preside della facoltà di Agraria Lorenzo Morelli e dal direttore della sede di Piacenza Mauro Balordi, la delegazione ugandese, composta da David Wakikona, Ministro di Stato per cooperative, commercio e industria, Leonard Msemakweli, responsabile dell’alleanza cooperativa ugandese, Elisabeth Nsimadala, tesoriere dell’alleanza cooperativa, ed il segretario dell’ambasciata ugandese a Roma Julius Mwijusya, ha quindi incontrato alla Cattolica di Piacenza il professor Rama ed il professor Cocconcelli della facoltà di Agraria, il presidente di Spe Salvi, il professor Andrea Perrone, il direttore di Africa Mission, Ong per la cooperazione e lo sviluppo, Carlo Ruspantini, la dottoressa Carlotta Ferroni, del Ministero della Salute italiano, e i rappresentanti di alcune imprese agroalimentari italiane (Plac, Consorzio Casalasco, Icam).
Ne è emerso un quadro preciso delle peculiarità e del funzionamento del sistema agroalimentare italiano e delle prospettive di collaborazione e integrazione con il sistema ugandese. Il ministro Wakikona non ha mancato di sottolineare come le Ong italiane siano state tra le poche rimaste a sostenere l’Uganda nei momenti più difficili della sua storia recente.
Adesso che le cose si stanno stabilizzando, il Ministro ugandese ha sottolineato l’interesse del suo Paese a una collaborazione reciproca sia sul tema della ricerca che dello sviluppo d’impresa.