A novembre uscirà il suo ultimo romanzo intitolato Como la sombra que se va che tratta dell’assassinio di Martin Luther King e getta una nuova luce sull’episodio grazie alla scoperta di un archivio mantenuto a lungo segreto dall’FBI. Antonio Muñoz Molina, scrittore spagnolo che il professor Dante Liano ha definito un “classico contemporaneo”, è stato ospite dell’Università Cattolica per il ciclo di incontri intitolato “Parole contemporanee/Palabras contemporáneas”.
Muñoz Molina dal 1995 è membro della Real Academia de Lengua Española e tra il 2004 e il 2006 è stato direttore dell’Instituto Cervantes di New York. Grazie alla sua produzione letteraria, ha ricevuto numerosi premi fra i quali il Premio Planeta nel 1991 e nel 2013 è stato insignito del prestigioso Premio Príncipe de Asturias de las Letras, riconosciutogli per la sua capacità nel rappresentare con lucidità la realtà contemporanea attraverso i suoi romanzi.
Durante l’incontro con gli studenti della Cattolica, lo scrittore ha risposto ad alcune domande del professor Dante Liano in merito al suo percorso di formazione come scrittore. In particolare, ha raccontato al pubblico dei suoi inizi e delle sue principali fonti d’ispirazione. Sin da bambino la radio e i libri sono stati per lui un punto di riferimento fondamentale poiché gli hanno consentito di osservare la realtà attraverso prospettive differenti, arricchite successivamente grazie alla sua fervida immaginazione.
In merito ai suoi modelli letterari, Muñoz Molina ha menzionato importanti scrittori spagnoli tra cui Cervantes, esempio per tutti coloro che vogliono dedicarsi al mestiere del romanziere e Galdós, apprezzato per la sua innata capacità nel raffigurare la realtà attraverso lo strumento letterario. Parole di particolare riconoscenza sono state rivolte a Juan Carlos Onetti, scrittore uruguayano amato per il suo stile sobrio ed espressivo.
Successivamente l’autore ha analizzato il rapporto che, a suo parere, intercorre tra letteratura e realtà. «Non esiste letteratura senza storia - ha affermato - il progetto di ogni scrittore è cercare di raccontare il mondo attraverso le parole». Per Muñoz Molina, l’essere umano sente naturalmente il bisogno di raccontare storie e, per farlo, ha necessità di attingere alla realtà che ci fornisce quotidianamente un’infinità di spunti e di idee che è compito di ogni scrittore saper cogliere e tradurre in opera letteraria. Dal suo punto di vista, sono due gli strumenti che gli permettono di trasmettere l’entusiasmo per ciò che lo circonda: il romanzo e il saggio, che rappresentano le due facce della stessa medaglia e rispondono alla sua personale concezione di cultura ed educazione.
Muñoz Molina ha quindi aperto una parentesi sulla sua esperienza di scrittore “itinerante” tra Spagna e Stati Uniti, sostenendo che essa ha sicuramente giocato un ruolo di fondamentale importanza nel processo della sua maturazione letteraria. Nel mettere a confronto la realtà sociale americana con quella europea, ha sostenuto che «l’Europa è un’isola privilegiata” in cui spesso chi ci vive non riesce a rendersi conto dei tanti benefici di cui gode, per ottenere i quali si sta invece ancora lottando in altri continenti».
L’incontro si è concluso con alcune riflessioni sull’organizzazione della società spagnola attuale, sul ruolo della letteratura e sulla possibilità di una più ampia diffusione della cultura al suo interno.