“Palliative Care Designated Centre”: è la designazione ufficiale dell’accreditamento che l’11 ottobre, in occasione del 35° Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (Esmo - European Society for Medical Oncology), che si svolge a Milano, ha ricevuto l’Unità operativa complessa di Oncologia medica del Policlinico “Agostino Gemelli” diretta dal professor Carlo Barone. La prestigiosa certificazione, nell’ambito delle iniziative per il World Hospice & Palliative Care Day 2010, è stata consegnata da Nathan Cherny, direttore del Servizio di Cure Palliative del dipartimento di Oncologia dello Shaare Zedek Medical Center di Gerusalemme, a Michela Quirino, in rappresentanza della Uoc di Oncologia Medica del Gemelli.
Il riconoscimento internazionale premia l’impegno profuso nella realizzazione di un vero e proprio programma di assistenza integrata al malato oncologico, denominato “Simultaneous Care Program (Scp)”. Si tratta di una modalità assistenziale innovativa ed estremamente efficace nell’ambito delle cure palliative, che nasce dallo stretto rapporto di collaborazione con l’Hospice “Villa Speranza” dell’Università Cattolica, diretto dalla dottoressa Adriana Turriziani. Il percorso di ciascun paziente, fin dall’iniziale diagnosi di cancro, prevede la cura della malattia, ma anche uno speciale supporto necessario ad affrontare il disagio fisico e psicologico correlato agli effetti collaterali indotti dai trattamenti, fino ai sintomi della malattia stessa e al fine vita.
Fra le specificità di tale percorso vi è la stretta sinergia di lavoro garantita da un team interdisciplinare che coinvolge il personale medico, infermieristico e ausiliario oltre a psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti e anche assistenti spirituali. Il team, grazie a più riunioni settimanali, mantiene in costante aggiornamento le competenze in gioco, consentendo il massimo coordinamento e il miglior risultato terapeutico e assistenziale. Grande attenzione è riservata anche alle famiglie dei malati, cui viene assicurata – secondo l’idea-guida del “non-abbandono” – la continuità delle cure e del sostegno psicologico dentro e fuori le strutture di riferimento, per accompagnare tutte le persone coinvolte (degenti e familiari, appunto) in un’esperienza di sofferenza spesso aggravata anche da serie difficoltà organizzative.
L’Uoc di Oncologia medica del Gemelli ha messo in campo importanti risorse sia di tipo logistico, sia umane, elaborando il Scp, che ha meritato il riconoscimento da parte della Società Europea di Oncologia Medica: è, questo, un modello che traduce in pratica i principi ispiratori dell’assistenza medico-infermieristica svolta all’Università Cattolica, nello sforzo costante di offrire servizi e prestazioni eccellenti insieme con l’impegno a prendersi cura della persona, nel rispetto integrale della sua dignità e dei suoi bisogni.