«Ho oggi l’onore di rappresentare l’Ateneo nella mia città natale, nella sede nella quale mi è stato affidato il primo incarico di insegnamento». È con una nota personale che il prorettore vicario Franco Anelli ha aperto lo scorso 21 marzo il Dies Academicus nella sede di Piacenza, prima di disegnarne un profilo dettagliato, venato da un affetto che viene da lontano. Nel suo discorso il professor Anelli ha elencato alcuni numeri significativi per fotografare la crescita della sede piacentina dell’ateneo: «Nell’ultimo anno le immatricolazioni sono aumentate del 23%. Gli immatricolati sono stati 852, in totale gli studenti di tutte e facoltà sono 2.569, i neo laureati sono stati 582 e i neo dottori di Agrisystem 48». E poi l’internazionalizzazione della sede, elemento distintivo del campus di Piacenza-Cremona. «Oltre che per una forte valorizzazione della dimensione locale e per il saldo rapporto con il proprio territorio, la sede piacentina della Cattolica si caratterizza da sempre per una decisa apertura europea ed extraeuropea: gli studenti stranieri iscritti rappresentano il 5% del totale e globalmente gli studenti provenienti dall’estero per corsi di studio e progetti di ricerca, stage e altre forme di scambio sono il 9,5 % del totale».
Il professor Anelli si è poi soffermato sull'intensissima attività di ricerca scientifica sviluppata sia a livello internazionale, sia nazionale: dieci progetti avviati nel 2011 nell’ambito del settimo programma quadro Ue e tre progetti europei finanziati nei primi mesi del 2012, per un contributo complessivo di un milione e trecentomila euro. Ma ha anche ricordato i dottorati di ricerca e la formazione permanente, che sta dando importanti risultati anche in termini di collaborazioni con gli enti locali, le istituzioni e la Diocesi di Piacenza-Bobbio.
Alla cerimonia sono intervenuti per un saluto Massimo Trespidi, presidente dell’Epis e della Provincia, Paolo Dosi, assessore alla Cultura del Comune, Giuseppe Parenti, presidente della Camera di Commercio di Piacenza, e Giacomo Marazzi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
La pedagogista Vanna Iori ha tenuto la prolusione “Prospettive formative e competenze manageriali nel tempo della crisi”, che ha avuto come oggetto il difficile rapporto tra prospettive formative e crisi economica e, al di là della valenza scientifica, ha offerto spunti molto interessanti anche per l'economia locale. «Il tempo di crisi - ha detto - ci impone di rifiutare la frammentazione delle competenze, valorizzando anche l'intelligenza emotiva, che purtroppo viene molto sottoutilizzata e tradizionalmente rappresentata come un ostacolo». La professoressa ha anche chiarito come in un periodo come questo «la formazione cambia lo sguardo e valorizza capacità di ascolto, di gestione dei conflitti, di motivazione dei collaboratori». Più che mai, dunque, emerge la centralità della persona e la necessità di pensare ad una formazione della persona integrale "mente e cuore". «E questo perché - ha sottolineato ancora la Iori - la crisi economica non diventi crisi di speranza».
Anche il presidente di Confindustria Piacenza Emilio Bolzoni è intervenuto sulla crisi economica, ribadendo come tra i punti di forza del territorio vi sono le università e in particolare la Cattolica, mentre tra le criticità va senz'altro annoverata la scarsità di dialogo tra aziende e università. «La crisi - ha aggiunto Bolzoni - ci ha insegnato duramente come l’Italia non possa basare il suo sviluppo sul terziario, ma debba valorizzare il settore manifatturiero. Per questo l'università deve saper preparare anche nuovi imprenditori e non solo validi manager, così come è necessario moltiplicare occasioni di collegamento tra studio e lavoro attraverso stage e periodi in azienda, collaborazioni alla ricerca in uno sforzo comune che permetta di cogliere le occasioni. Prima tra tutte Expo 2015».
Voce anche al terzo settore, rappresentato al Dies da Raffaella Fontanesi, direttrice di Svep - Centro di servizio per il volontariato Piacenza. «La scarsità di risorse economiche comporta una maggiore fragilità dei legami sociali. Quindi diventa indispensabile coniugare solidarietà ed efficienza, creando la giusta contaminazione fra mondo profit e non profit». Fontanesi ha chiarito come questa «contaminazione diventa più che mai auspicabile quando si parla di responsabilità sociale del territorio. Un ambito in cui c'è ancora molto da fare, anche se alcuni risultati stanno arrivando. Occorre insomma una grande attenzione affinché le componenti del terzo settore imparino ad assumersi il ruolo che un'autentica sussidiarietà richiederebbe da loro».
Al termine del Dies si è tenuta la cerimonia di intitolazione della Sala riunioni della Facoltà di Scienze della formazione a Roberto Ferracuti, primo laureato in Scienze dell’educazione presso la sede di Piacenza e primo studente di tale corso ad accedere al Dottorato di ricerca, prematuramente scomparso nel marzo 2005. Il pro rettore vicario Anelli ha ringraziato il prof. Don Mario Ferracuti, zio di Roberto e già docente nella facoltà di Scienze della formazione, che insieme ai famigliari ha concesso alla Facoltà una generosa donazione proprio in memoria del nipote. Il preside di facoltà, Michele Lenoci, ha sottolineato la passione di Roberto per lo studio, ma anche la sua grande disponibilità verso il prossimo e la capacità di stare con gli altri.
Dies Academicus CREMONA - L'intervento del prorettore vicario Franco Anelli [PDF] ( KB)
Dies Academicus PIACENZA - L'intervento del prorettore vicario Franco Anelli [PDF] ( KB)