Un’occasione per arricchire il proprio bagaglio culturale in un’ottica interdisciplinare e dare valore aggiunto al percorso formativo, a prescindere dalla facoltà frequentata: è quanto vuole offrire "A tutto campus", il ciclo di appuntamenti della sede piacentina, che ha visto protagonista lo scorso 11 aprile il noto pittore bolognese Claudio Benghi.
Benghi ha illustrato agli studenti "Il valore dell'arte nei processi formativi", in un incontro moderato dai professori Daniele Bruzzone ed Elisabetta Musi, docenti di Pedagogia alla facoltà di Scienze della formazione, in cui si è riflettuto sul valore del bello nei percorsi formativi. Secondo il pittore l'arte «è un percorso interiore che dà forza ed energia. La sua realizzazione segue una traiettoria circolare tra la realtà e l’inconscio dell’artista: sulla tela prendono forma e colore il pensiero, i sentimenti, l’immaginazione, il sogno. Questo fa della pittura qualcosa di magico, perché rende visibile un mondo interiore che solitamente resta in ombra, nascosto».
Secondo Benghi, l'artista deve possedere la capacità di stupire, di andare oltre il quotidiano, capacità che nasce dalla propensione a stupirsi, a lasciarsi incantare dal proprio sentire e da quanto lo circonda. La sensibilità artistica è sollecitata dal mistero, dall’imprevisto, dalle incognite che stanno fuori ma soprattutto dentro di sé. «L’artista vive ai margini della realtà per poterla osservare meglio e riportare all’attenzione le cose che quotidianamente sfuggono. Dipingere realizza in questo modo un processo etico in cui il bello esprime un percorso di ricerca, di ascolto, di maturazione». La proiezione delle ultime opere di Benghi - eccentriche, romantiche, quasi provenienti da un universo onirico - ha ampiamente confermato le sue affermazioni.