«Responsabilità, rigore, rispetto per il talento, ma soprattutto libertà sono i valori sui quali si fonda la nostra iniziativa editoriale»: sono le parole chiave della testimonianza con cui Stefano Mauri, presidente del Gruppo editoriale Mauri Spagnol ha chiuso il ciclo dedicato al mestiere dell'editore Dal testo al libro, promosso dalla cattedra di Marketing del prodotto editoriale del professor Alessandro Cunietti.
Nato nel mondo dei libri - figlio di Luciano Mauri, patron delle Messaggerie italiane e nipote di Valentino Bompiani - è diventato editore dopo una formazione umanistica, con una laurea in Lettere conseguita all'Università Statale di Milano con una tesi sul consumo culturale e librario poi pubblicata da Hoepli. Mauri ha voluto spiegare il mondo editoriale agli studenti sfatando quelli che a suo parere sono miti e false credenze: «Anche per un Gruppo grande come il nostro la libertà di espressione è un valore fondamentale: quello che conta è promuovere e accompagnare il talento. E questo lo possono fare anche i grandi editori: non è vero, come invece si sente spesso dire, che solo le piccole case editrici fanno ricerca e sperimentano; in questo senso non esistono differenze tra grandi e piccoli, ci sono solo editori bravi e editori dilettanti».
E a dimostrare questa libertà stanno le cause in corso sostenute dal Gruppo editoriale per alcuni libri "scomodi": «Alfio Caruso, che ha scritto Da cosa nasce cosa. Storia della mafia dal 1943 a oggi» ha raccontato l'editore «ci aveva assicurato che i mafiosi uccidono ma non querelano. Con questo libro abbiamo scoperto che invece sì, querelano anche». Un gruppo editoriale, dunque, che preferisce avere una presenza discreta e lasciare ai suoi autori la massima indipendenza, con un'attenzione sempre rivolta anche al bilancio: «Sulle orme di Luciano Mauri abbiamo imparato che il conto economico non è un dettaglio, né è in antitesi rispetto al lavoro culturale: servono serietà, rigore e rispetto per tutti coloro che lavorano in casa editrice e che di questo lavoro vivono».
E la serietà è il solo mezzo con il quale si può combattere anche la crisi, in cui per ora «ha vinto chi ha offerto il prezzo basso, che però equivale sempre necessariamente a una qualità inferiore dei prodotti offerti, che non coinvolge per forza l'aspetto culturale, ma certo i libri sono libri più brutti». E allora, in un momento in cui anche l'editoria è messa a dura prova, occorre riscoprire il ruolo dell'editore, che non è solo colui che ha fiuto per il titolo giusto, ma ha anche intuito per le tirature e sa accompagnare con operazioni di marketing adeguate libri che valgono, perché «è importante avere bene in mente che il successo di un libro non lo costruisce il marketing, ma il talento. Saper promuovere vuol dire aiutare il talento, ma J.K. Rowling ha immaginato e progettato la storia di Harry Potter prima di qualsiasi operazione promozionale».
In questo contesto occorre allora andare incontro ai lettori, che ci sono e - altra falsa credenza da dissipare - non sono pochi: «La gente non ha mai letto così tanto e non ha mai speso così tanto per leggere come oggi. Gli editori, invece, non hanno mai guadagnato così poco» e questo accade, secondo Mauri, perché sono aumentati i soggetti in gioco e perché siamo in un momento di passaggio in cui, per esempio, una app costa molto più di quanto faccia guadagnare. Ma è importante comunque aprirsi all'innovazione e ai nuovi mezzi, come Gems ha fatto con Garzanti Timeline, la cronologia universale per Ipad in cui si possono ricercare le schede biografiche di 14 mila personaggi, automaticamente inserite al posto giusto nella linea del tempo; o con i social network: è il caso di Librocadabra, un'app che, accedendo ai profili facebook, scopre i gusti di lettura e consiglia i libri da leggere e da regalare. Ma il web è anche il luogo dove si scoprono nuovi autori: il social scouting è una prospettiva già concretizzata con il torneo letterario Io scrittore, che diventa così anche un database di manoscritti cui attingere, nel quale i primi classificati diventeranno ebook e almeno uno sarà un libro.
Ecco allora, sgombro il terreno dai pregiudizi, l'unico comandamento valido: «Sperimentare e innovare».