Non ha visto nascere la sede bresciana padre Agostino Gemelli, ma il suo legame con la città era certamente molto profondo. Ebbe inizio nel 1903 quando il giovane Edoardo, che di lì a poco diventerà frate Agostino, entra nel convento di Rezzato, alle porte della città, dove fece il suo noviziato. Del rapporto e del legame con Brescia si è parlato lo scorso 7 maggio, nella sede di via Trieste, per celebrare l’85esima Giornata dell’Università Cattolica. Un rapporto con il cattolicesimo bresciano che, dopo questo primo incontro, sarebbe stato destinato a non interrompersi mai, come hanno sottolineato i relatori. Padre Luigi Cavagna, cappellano della cappella del Sacro Cuore a Milano, si è soffermato sull’uomo divenuto francescano, che seppe lasciarsi incantare da Francesco, sia nella integrazione profonda tra fede e vita, sia nella parola franca e schietta. «Padre Agostino amava ripetere l’espressione: “Francescani si nasce” e aggiungeva: “Sono nato così. Iddio mi ha dato questa vocazione”.


Luciano Pazzaglia, docente di Storia della pedagogia, ha spiegato come nasce l’idea dell’Università Cattolica. «Si tratta di un progetto coltivato negli anni, basato inizialmente su due capisaldi: la nuova istituzione è una vera università e costituisce un focolaio di attività scientifica a difesa della fede. Il disegno di Gemelli assume quindi un carattere apologetico e considera l’attività scientifica soltanto se lo scienziato cattolico conduce una ricerca pura, senza secondi fini. Dietro il progetto risiede la volontà di contrapporre la cultura cattolica a quella moderna, intendendo con quest’ultima la cultura positivistica». ChizzoliniIl rapporto fra mondo bresciano e Università Cattolica, che si svilupperà fino a far diventare Brescia una sede universitaria, si fece più intenso con la figura di Vittorino Chizzolini (nella foto), una delle figure chiave della tradizione pedagogica bresciana, per il quale è in corso il processo di canonizzazione. Un legame intenso testimoniato dal carteggio di circa un migliaio di lettere scritte tra il 1925 e il 1959 tra Chizzolini e il fondatore della Cattolica. Da qui emerge – ha sottolineato Mario Taccolini, docente di Storia economica - da un lato la stima e l’affetto di Gemelli, dall’altro l’obbedienza senza riserve del cattolico bresciano.


Non è quindi un’esagerazione annoverare il fondatore della Cattolica come ispiratore e fondatore della Sede bresciana. Il suo ruolo fu davvero decisivo. Proprio Chizzolini, nel 1925, a soli diciotto anni, scriveva a padre Gemelli chiedendo di potersi iscrivere all’Istituto superiore di Magistero, allora riservato solo alle donne. La risposta fu inizialmente negativa, ma dopo qualche mese Gemelli tornò sui suoi passi e accolse Chizzolini, che fu così il primo alunno dell’Istituto. Ebbe inizio così un rapporto rivelatosi poi decisivo nel percorso intellettuale di Chizzolini; un rapporto che ebbe rilevanti ricadute sull’intera cultura bresciana.


Al termine del convegno le celebrazioni per la giornata della Cattolica sono continuate in Duomo Vecchio, dove il Vescovo, mons. Luciano Monari, ha tenuto una riflessione sulla figura di Maria Maddalena alla luce dei Vangeli pasquali, seguita dalla rappresentazione teatrale “L’amore di Maddalena”.