Erano presenti anche i primissimi studenti di quell’anno accademico 1971-72 che aveva inaugurato l’avvio dei corsi di Matematica a Brescia. Per i festeggiamenti di questa ricorrenza, la facoltà di Scienza matematiche, fisiche e naturali ha raccolto nella “sua” sede di via Musei moltissimi laureati di questi quattro decenni. L’aula magna non si era mai vista così affollata, a testimonianza del forte legame che ancora unisce gli ex studenti alla facoltà. Il pomeriggio di festa si è aperto con l’annuncio di voler rinforzare questo legame, creando un’associazione privata di amici. Un incontro denso di significati e di storia, ma anche di storie, cioè le singole storie di ogni laureato che torna nella propria facoltà come professionista affermato. Alcune sono raccolte nel video pubblicato in questa pagina.
Con una rapida panoramica sui primi tre decenni di storia, il professor Mauro Marchi, anima storica della facoltà, ha voluto ricordare tutti i presidi che si sono succeduti e ha raccontato l’obiettivo concreto da cui aveva preso le mosse lo sbarco della facoltà a Brescia: formare i futuri docenti di matematica degli istituti bresciani e non solo. Sicuramente moltissimi dei primi laureati hanno trovato impiego come insegnanti, ma c’è anche chi ha scelto di intraprendere strade diverse come nel mondo bancario o nell’ambito della ricerca.
Negli anni la facoltà è cresciuta grazie al suo dinamismo e al sostegno delle istituzioni cittadine che hanno permesso l’istituzione di quattro corsi di laurea in cui trovano spazio la fisica e l’informatica. Oggi la facoltà si presenta in una sede nuova, con nuovi percorsi di studio e sbocchi professionali oltre al tradizionale della docenza, ma resta sempre caratterizzata dalla qualità e dal valore della ricerca che la contraddistinguono sin dalla nascita. Sono oltre 1.600 i laureati da quel 1971 e quest’anno sono 274 gli iscritti. «Non abbiamo tanti studenti – afferma il professor Marco Degiovanni – ma sono tutti molto motivati ed è ciò che conta. Una formazione salda è la base per affrontare il mondo esterno, perché bisogna avere gli strumenti giusti per poter giocare fuori casa».
Durante il pomeriggio ci sono stati anche momenti più festosi come l’esibizione del coro del Dipartimento di Matematica e Fisica “Niccolò Tartaglia” di cui fanno parte studenti e docenti, che hanno saputo dimostrare che anche un matematico può appassionarsi all’arte e avere interessi in ambiti umanistici. In coda all’appuntamento di festa è stata letta una lettera inviata da un laureato in fisica che rende partecipe dei suoi successi lavorativi tutti i membri della facoltà guidata dal preside Alfredo Marzocchi. Questo ex studente, ora affermato ricercatore e membro di un team americano sponsorizzato dalla University of Colorado, attribuisce alla formazione in Cattolica il merito dei suoi ottimi risultati e delle possibilità che sta incontrando sul suo cammino.