di Anna Maria Fellegara *
“Come è cambiata la filantropia?”; “Per una nuova fondazione della filantropia”; “La nuova filantropia della Silicon Valley”: nel corso dell’ultimo anno grandi testate giornalistiche, dal New York Times al Wall Street Journal hanno dedicato decine di articoli al fenomeno chiamato New Philanthropy. E, nelle librerie reali e virtuali intorno al globo, numerose pubblicazioni di filosofi-economisti affrontano il tema del “Do-Good”, suggerendo che ognuno di noi dovrebbe donare il 30% circa dei propri guadagni. Che cosa sta accadendo nel mondo della beneficenza e del non-profit e quali sono le ragioni di questa rivoluzione?
Le idee di fondo che muovono la recente riflessione sul “fare bene il bene” sono semplici ma capaci di produrre importanti cambiamenti. Primo: tutti dovremmo contribuire al bene comune impegnandoci in attività benefiche molto più di quanto non abbiamo fatto finora. Secondo: la filantropia dovrebbe focalizzarsi su obiettivi sociali importanti – e non su attività autocelebrative - e dovrebbe farlo in modo efficace, trasparente, tracciabile e con impatti quantificabili. Terzo: le nuove frontiere delle tecnologie dell’informazione (Information and Communication Technologies, Ict) rendono questi obiettivi realistici e praticabili a basso costo.
Questi strumenti, con il loro diffuso e capillare potere di connettività, sono certamente cruciali nella rivoluzione del bene. La stessa espressione “nuova filantropia” è nata all’interno della generazione di imprenditori del dot-com, l’industria digitale, come filantropia strutturata da criteri economici. Ma le Ict stanno anche generando nuovi aspirazioni e bisogni antropologici, etici, sociali e democratici, dove l’impegno solidale e collaborativo è visto come una parte costitutiva della socialità umana. Utilitarismo metodologico e nuovo comunitarismo antropologico si mescolano così in modi inediti e suggeriscono l’ideazione di nuovi strumenti economici e giuridici.
La facoltà di Economia e Giurisprudenza di Piacenza - per la connotazione stessa delle discipline in essa coinvolte e per l’esistenza di specifici interessi di ricerca e di impegno sociale – insieme al Politecnico di Milano e alla Fondazione Italiana per il Dono Onlus, e in collaborazione con numerose associazioni non-profit ha raccolto la sfida intellettuale e pratica della nuova filantropia, proponendo un convegno-laboratorio in cui i nuovi approcci dialogano con l’impegno sociale tradizionale. “La nuova filantropia. Economia e diritto per una società digitale collaborativa” è il titolo dell’evento che il 2 dicembre vedrà dialogare studiosi e rappresentanti di associazioni alla Residenza Gasparini.
* Preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza, Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza