Una piattaforma digitale per l’economia 4.0. Si chiama InnexHub (Innovation Experience Hub) ed è stata costituita dalle Associazioni confindustriali di Brescia (Aib), Mantova e Cremona assieme all’Associazione Artigiani di Brescia e Provincia e a Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale per fare conoscere alle imprese le opportunità della trasformazione digitale, accompagnandole nel percorso che dovranno affrontare per ridisegnare le proprie catene del valore.
Anche l’Università Cattolica, dopo una specifica delibera presa a dicembre dal Direttivo del Consiglio di Amministrazione, ha aderito come socio onorario, assieme all’Università degli Studi di Brescia, a questa importante piattaforma del digitale. Un hub che, concretamente, si propone di informare per creare consapevolezza, fornire consulenza strategico organizzativa e tecnologica, agevolare l’accesso al credito e agli incentivi fiscali e finanziari, seguire le imprese nel percorso di formazione continua delle proprie risorse umane.
Il compito di coordinare l’adesione e la partecipazione dell’Ateneo alle attività di InnexHub è stato assunto dall’Osservatorio per il Territorio: impresa, formazione, internazionalizzazione (OpTer), costituito lo scorso anno nella sede di Brescia con il compito di promuovere in modo sistematico e strategico la collaborazione dell’Ateneo con le molteplici imprese profit e no-profit del territorio bresciano.
«Le imprese bresciane – afferma il professor Giovanni Marseguerra (nella foto a lato) docente di Economia politica nella facoltà di Scienze politiche e sociali e direttore di OpTer - rappresentano qualificati modelli di imprenditorialità dinamica e responsabile in un territorio che è peraltro caratterizzato da una peculiare attitudine volta a cogliere le potenzialità offerte dalle trasformazioni economiche e produttive su scala globale, ma anche attivo nella promozione dei valori identitari della comunità».
Come intende operare OpTer? «Formazione, innovazione e internazionalizzazione, nell’epoca della quarta rivoluzione industriale, sono cruciali per garantire e rafforzare il vantaggio competitivo del nostro sistema produttivo, fortemente centrato sulla piccola impresa di famiglia. Da un lato, infatti, la formazione, garantendo un continuo aggiornamento delle conoscenze tecniche e gestionali delle risorse umane, rappresenta la spinta operativa per favorire l’internazionalizzazione e il consolidamento del posizionamento strategico dell’impresa nei mercati vicini e lontani e la nascita di nuove attività imprenditoriali. L’innovazione, dall’altro, basata su un ricco e qualificato capitale umano e su forti dosi di capitale sociale, consente un continuo miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi e rappresenta in tal modo il fattore essenziale del successo del Made in Italy».
Perché proprio a Brescia? «Perché nel contesto dei grandi e profondi cambiamenti che caratterizzano la nostra epoca, il sistema produttivo bresciano è oggi in prima linea, tanto che il manifatturiero digitale ha in Brescia una delle sue frontiere più avanzate. Il territorio bresciano, tra le venti province più industrializzate d’Europa, è oggi il terreno ideale per seminare innovazione e creare valore».
Quali prospettive si aprono per il nostro Ateneo con la partecipazione a InnexHub? «Il piano Industria 4.0, che sta entrando a regime nel nostro Paese, così come in tutta Europa, è cruciale per agganciare i vantaggi della rivoluzione tecnologica ma non significa solo nuovi macchinari, è prima di tutto un cambiamento culturale, per cui è cruciale promuovere in modo capillare adeguati processi formativi».
Quali competenze servono oggi e negli anni a venire? «Non è facile prevedere le competenze che serviranno da qui a pochi anni. Le nuove professioni si chiameranno Change Manager, Agile Coach, Technology Innovation Manager, Chief Digital Officer, IT Process & Tools Architect e saranno costituite da un mix più articolato di competenze, per governare strategicamente i cambiamenti imposti dalle aree Big Data, Cloud, Mobile, Social, IoT e Security. Saranno soprattutto figure fatte da un impasto di skill tecnologiche, manageriali e soft skills quali leadership, intelligenza emotiva, pensiero creativo e gestione del cambiamento. Servono allora incentivi volti ad accrescere le collaborazioni fra scuola, università, imprese e associazioni: si tratta di un’area strategica in cui bisogna investire e in cui Brescia può assumere un ruolo decisivo per la presenza di due qualificate Università, per la ricchezza del suo tessuto produttivo e per le qualità imprenditoriali che da sempre la pongono all’avanguardia in Italia».
Una sfida enorme… «Ci sono tutte le condizioni perché da Brescia parta e si sviluppi un modello virtuoso di collaborazione in campo educativo e formativo che consenta ai nostri giovani di cogliere le opportunità dell’economia digitale. È a questo progetto di sviluppo del territorio che OpTer e l’Università Cattolica tutta vuole portare il suo contributo di competenze, conoscenze e passione».