Che nel 1492 sia stata riconquistata Granada dai Re Cattolici (e quindi, fondato l’Impero Spagnolo), scoperta l’America da Cristoforo Colombo, scritta la prima grammatica della lingua spagnola può considerarsi una di quelle strane casualità che costellano la storia dell’Occidente.
Che nel 1616, nel mese di aprile, il 22 o il 23, siano morti Miguel de Cervantes e William Shakespeare, due grandi geni della letteratura mondiale, sembra un’azzardata invenzione della fantasia (una vicenda controversa legata all’uso di due calendari diversi in Spagna e in Inghilterra, rispettivamente gregoriano e giuliano).
Sono passati quattrocento anni da quella data. In vista di questo straordinario anniversario - che si celebra nella stessa Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, patrocinata dall’Unesco - in tutto il mondo sono state promosse manifestazioni e iniziative per ricordare i due scrittori che a distanza di secoli continuano a influenzare la cultura contemporanea. Anche l’Università Cattolica per l’occasione organizza giovedì 21 aprile una “commemorazione” che vuole essere una festa della letteratura aperta a tutta la città.
Si comincia alle 17 con una tavola rotonda, in programma nell’Aula 110 (via Nirone 15) e coordinata dal docente di Letteratura ispano-americana Dante Liano, dal titolo: 400 anni di Cervantes e Inca Garcilaso. L’incontro, oltre alla figura dell’autore del Don Chisciotte, ricorderà anche quella del peruviano Inca Garcilaso de la Vega, scomparso sempre il 23 aprile 1616, primo grande scrittore meticcio che, attraverso la sua opera, ha documentato tutto quello che sappiamo dell’impero Inca. Seguiranno, poi, “lecturas cervantinas” a cura degli studenti dell’Ateneo e un concerto del duo Acustico “A L I B I”, con musica flamenca e l’esecuzione di alcune delle canciones populares di Federico García Lorca, di cui quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario dalla morte. Le iniziative sono realizzate in collaborazione con l’Instituto Cervantes di Milano.
Alle 18 nell’Aula Magna il professor di Letteratura inglese Arturo Cattaneo e il regista Gianluca Fumagalli presenteranno “L’Eneide di Hollywood. ‘Shakespeare in Love’ e la scoperta dell’America”, ultimo degli appuntamenti del ciclo “Shakespeare in Film (5 + 1)”, organizzate congiuntamente dall’Università Cattolica e dal Piccolo Teatro.
Attraverso il consueto percorso di clip tratte da film shakespeariani o da film che nei modi più creativi e imprevedibili utilizzano Shakespeare, si vedrà come l’industria hollywoodiana ha fatto del Bardo il suo nume tutelare e il suo talismano, fino a reclamarne apertamente la discendenza in Shakespeare in Love, film vincitore di sette Oscar. L’idea di fondo dell’iniziativa è mostrare come i testi di Shakespeare, analizzati in una prospettiva non solo filologica e letteraria, siano a 360 gradi ancora centrali in tutta la nostra cultura. E soprattutto ricordare i mille usi a cui la sua opera è stata adattata, in contesti anche molto diversi: dal cinema alla televisione ai nuovi media, dall’economia al management dalla pubblicità alla moda fino alle relazioni internazionali.
Un aspetto, quest’ultimo, al centro di un incontro che si è tenuto il 18 aprile all’Aseri, nel corso del quale Sir Ivor Roberts, già Ambasciatore Britannico in Italia, presidente Trinity College, Oxford e curatore dell’edizione moderna di Satow’s Diplomatic Practice, ha esposto le ragioni per cui ancora oggi, nel quarto centenario della sua morte, Shakespeare costituisca un serbatoio inesauribile di riferimenti all’attività diplomatica e di gestione dei rapporti politici e sociali, rintracciabili sul doppio livello comunicativo che caratterizza il suo teatro: parola e azione insieme.