Pubblichiamo una parte dell’intervento del professor Claudio Lucifora sul Sole 24 Ore sul tema del salario minimo legale
di Claudio Lucifora *
Due anni fa, il 17 novembre del 2017, il Parlamento di Strasburgo approvava il Pilastro europeo dei diritti sociali, una serie di princìpi per contrastare la diffusione delle diseguaglianze nell’Unione. Tra questi figura il tema delle retribuzioni che devono essere «eque» per garantire un tenore di vita dignitoso ai lavoratori: lo stesso principio sancito dall’art. 36 della Costituzione italiana. Tuttavia, le statistiche sulle retribuzioni in Europa certificano che un lavoratore su 10 si trova in una condizione di povertà relativa (Eurostat, 2018). La situazione non è migliore in Italia dove il lavoro povero interessa più di 3 milioni di lavoratori dipendenti e quasi un milione di autonomi (Cnel, 2018).
Sembra dunque lecito domandarsi in che modo la politica possa favorire la realizzazione dei diritti sociali del Pilastro europeo per tutelare i livelli retributivi e i redditi dei lavoratori. Una delle misure che gli Stati membri hanno adottato da tempo per proteggere le retribuzioni è il salario minimo legale, provvedimento attualmente in vigore in 22 Paesi, ma non ancora in Italia. Impegno, quello di proteggere i salari, ribadito anche dalla Presidente nominata della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che nel suo programma ha promesso di introdurre un salario minimo europeo (nonostante la competenza sia nazionale).
Per discutere di questi temi l’Università Cattolica ha organizzato, per il prossimo 18 novembre, una lectio magistralis intitolata alla memoria di Carlo Dell’Aringa, l’economista e professore emerito dell’Ateneo scomparso un anno fa. La lezione sarà tenuta da Pierre Cahuc professore nella prestigiosa Science Po di Parigi e membro del Conseil d’analyse économique (Cae) dove ha coordinato il gruppo di esperti sul salario minimo in Francia. Nel suo intervento Pierre Cahuc toccherà molti dei temi che occupano attualmente il dibattito pubblico in Italia con riferimento ai disegni di legge che prevedono l’introduzione di un salario minimo legale nel nostro ordinamento.