«Il mondo dei rischi, com’è quello di cui si parlerà in questo convegno, presuppone la consapevolezza, la conoscenza e il fatto che se ne parli in una prestigiosa Università è molto importante. E’ fondamentale, altresì, "fare rete": il problema del “pianeta droga” interessa questioni securitarie, di contrasto, ma dobbiamo approfondire ancora e sempre i temi della prevenzione» – ha aperto così il suo indirizzo di saluto il prefetto Franco Gabrielli, Capo della Polizia di Stato, (nella foto) nel workshop “Droghe sintetiche e nuove sostanze psicoattive – Uno scenario in evoluzione dalle amfetamine al fentanil” che si è tenuto il 21 novembre nell’Auditorium della Sede di Roma dell’Università Cattolica, promosso dal Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Direzione Centrale per i servizi antidroga del Dipartimento per la Pubblica sicurezza.
Nel corso degli anni, rispetto all’uso delle sostanze stupefacenti, si è manifestato un nuovo fenomeno: oltre alle droghe tradizionali (cannabis, cocaina, eroina, LSD e amfetamina) vengono continuamente immesse nel mercato clandestino nuove sostanze di origine sintetica delle quali non si conoscono le caratteristiche e i danni che provocano alla salute. Anche l’azione di contrasto al traffico e allo spaccio sul territorio nazionale di queste particolari sostanze psicoattive risulta decisamente complessa, soprattutto a causa della loro commercializzazione on line.
Fra i relatori Federico Cafiero De Raho, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, (al centro nella foto in alto), e Giuseppe Cucchiara, Direttore Centrale per i Servizi Antidroga.
«Oggi sono riunite forze e competenze diverse e specifiche – ha detto il professor Claudio Grassi, portando il saluto della Facoltà di Medicina e chirurgia - È per noi motivo di orgoglio osservare che in questo gioco di squadra è presente la nostra Istituzione. L'augurio è che questo incontro rinnovi energie efficaci per contrastare questa piaga sociale».
Il convegno è stato l’occasione per divulgare le conoscenze e le esperienze finora maturate allo scopo di prevenire la diffusione incontrollata di fenomeni di consumo pericolosi per la salute pubblica.