When in trouble go big. Perché anche nell’incertezza bisogna de-cidere. Anzi, soprattutto. Sono incerti gli scenari, oscillano anche i mercati. Fra i Social e Marte in medio stat futurum.
Sabato 18. Madiba aveva deciso: di stare dalla parte della libertà. Per questo, ogni anno, oggi è il suo giorno. I leader europei non hanno deciso ancora: negoziare non è mai facile e il compromesso intelligente è l’essenza della politica. Oltre oceano un nuovo concetto di libertà: proteggere è importante, ma non obbligatorio. Anche John Lewis aveva deciso: dagli autobus a Selma anche lui aveva scelto la libertà. Le fiamme feriscono un’altra cattedrale: organo, coro e vetrate distrutti. Occorre ricostruire anche la bellezza.
Domenica 19. È domenica e si lavora più degli altri giorni: lo stallo è il passo che precede la decisione, si negozia sull’integrazione europea. Anche Paolo Borsellino aveva deciso: di continuare. Per questo oggi è un simbolo, che non muore mai. La pandemia continua a indebolire il mondo, le parole a lenirlo. Stromboli stanotte ha svegliato le isole: la Natura è in movimento continuo. Terminata questa emergenza tornerà più grave quella costante: decidiamo subito di salvare il Pianeta.
Lunedì 20. Trattative nell’Unione in fase delicata: la notte porterà consiglio, il Consiglio si aggiorna. I contagi non si fermano: dopo un semestre numeri ancora impietosi. E i numeri finanziari li seguono: Borse d’Oriente prudenti, europee pessimiste. Oggi il Lem atterrava sulla superficie lunare, e dopo 51 anni abbiamo ancora un problema: la Terra è complicata quest’anno, meglio sognare su Marte. Però, intanto, una cattedrale riapre, ad Aleppo: speranza doppia.
Martedì 21. Recovery found: la notte ha portato al Consiglio un accordo all’alba, un grande passo, sia per l’Unione sia per la sua umanità. Chi può decide di andare in vacanza: s’inventano soluzioni, la Primavera è stata dura, l’Autunno è un’incognita. Ma è il lavoro che unisce: la pandemia dice che non eravamo totalmente connessi, eravamo profondamente umani. E prima dell’alba, alle 4.56, un umano faceva quel passo: i nuovi mondi sono intorno a noi, basta decidere di vederli. Altri non potremo vederli più.
Mercoledì 22. Euro ai massimi: decidere è importante, soprattutto per i mercati. E ora inizia la seconda fase: le decisioni di spesa, per la “next generation”. Sulla sicurezza sembra che decidere sia difficile: la mascherina è strumento sociale e gli obblighi sono scelte delicate. Ma la curva dei contagi aumenta, come le esortazioni a proteggere. Intanto, nei laboratori si lavora: il vaccino di Oxford sembra funzionare. Per ora è sicuro, adesso bisogna dimostrare che è efficace: la buona notizia che tutti aspettiamo.
Giovedì 23. Mentre l’Europa delle cattedrali va avanti, il Presidente USA chiude un consolato cinese e vuol riaprire le scuole. Il treno è il mezzo pubblico più sicuro, i nuovi fondi potrebbero far crescere la rete: quella nel web corre, quella su rotaie meno. Il consolato è chiuso, lo spazio no: la Terra è piccola, meglio su Marte fare domande al cielo. E sotto il cielo per ogni cosa c’è il suo tempo, questo è il tempo di investire: l’Europa della conoscenza ha bisogno di futuro, la “next generation” è piena di talenti.
Venerdì 24. Coronavirus ha scelto il mondo, il “mondo libero” cammina sul filo. Arriva il tempo di scegliere, anche se il tempo è difficile. Si può sempre decidere: se sentirsi uno spaccapietre o (ri)costruire una cattedrale.