+++Breaking News+++: inizia così il primo weekend di (quasi) epidemia nella storia contemporanea nazionale. È la più grande sfida comunicativa degli ultimi decenni, occorre da parte di tutti un grande sforzo di responsabilità per trasmettere conoscenza, buon senso e solidarietà: gli unici virus che, speriamo, si diffondano.
Sabato 22. “Sono innocente”: Patrick Zaki resta in carcere, per altri 15 giorni. Per l’Italia una doppia sfida: una col presente, una col ricordo. Ma il tema del giorno è sempre un altro: la sfida comunicativa continua, nella prima “infodemia” della storia. E il tema non riguarda più solo i giornalisti, i politici, gli “addetti ai lavori”: riguarda tutti. L’aggiornamento è in tempo reale: il tema ora è la sua qualità.
Domenica 23. “Sinodo”, cioè ‘cammino insieme”. Sui grandi temi del mondo si leva la voce del Santo Padre. In questa domenica difficile, la voce è forte a Bari, cuore del Mare nostrum. E continua a levarsi per chi non può permettersi neppure la più lieve malattia, per chi non ha nemmeno una coperta: “perché taccia il frastuono delle armi e si ascolti il pianto dei piccoli e degli indifesi; perché si mettano da parte i calcoli e gli interessi per salvaguardare le vite dei civili e dei tanti bambini innocenti”. Se c’è già una lezione da trarre in questi giorni è uno sguardo nuovo e aperto, su tutti. Non solo noi stessi.
Lunedì 24. Esiste ancora il “sogno americano”? Certo, ma è molto diverso: per i Democratici, non più solo i più radical, ora si chiama Bernie Sanders. Pur con un’affluenza del 4% e con i sindacati contro il suo Medicare for all, il senatore del Vermont ha conquistato anche i latinos: 5 caucus su 7 in Nevada. E ha se-dotto sia i giovani che gli over 65: non è più solo “il candidato di Sinistra”. Intanto, la vita è per il 10% ciò che accade e per il 90% come si reagisce, anche per le Borse: oggi si svegliano agitate. Ma è solo Lunedì, e non si parla d’altro. Ma parlatene, purché ne parliate bene.
Martedì 25. E comunque, Milano non è ferma, solo un po’ più lenta del solito. Così ognuno ha più tempo per pensare, per osservarsi, per guardare. E magari si lavora anche meglio. Mentre, improvvisamente, cambia la comunicazione: ora i titoli parlano di guarigioni e realtà e percezione si toccano. La prima infodemia della storia inizia a toccare le corde della qualità.
Mercoledì 26. Oggi è Quaresima, non quarantena. Ora è dalla qualità delle relazioni che dipende la vita in comune, anche quelle interiori che passano spesso dalla socialità. Prudenza senza paura, attenzione senza resa, buone prassi anche liturgiche. Si può pregare insieme anche a distanza: ai tempi della prevenzione la comunità spirituale è sempre possibile. E Selva avrà una nuova vita: almeno per lei la vita sarà più bella davvero.
Giovedì 27. Serve intel-ligenza.E per quella artificiale serve un’etica, anzi, un’algor-etica. In tutti i campi del sapere e della vita, è una settimana intensa e densa, soprattutto di riflessione. E di buone notizie: Milano ce la farà. Il cardinal Angelo Scola, dai luoghi manzoniani che davvero conobbero emergenze, indica la via: “La paura è una reazione normale di difesa (…) L’importante è far evolvere la paura in modo razionale, cogliere il significato del fatto straordinario che ci sta accadendo”.
Venerdì 28. E le storie straordinarie lo sono sempre. Le storie che non hanno bisogno di giorni stabiliti, non della notizia né dell’attualità. E che in periodi come questo sono ancor di più quello che ci fa vivere, riflettere, ritirarci un po’. Almeno fino alla settimana prossima.