È Silvio Premoli il nuovo Garante dei diritti per l’Infanzia e l’adolescenza del Comune di Milano. Ricercatore in Pedagogia generale e sociale in Università Cattolica dal 2012, Premoli è stato nominato il 22 luglio dal sindaco Giuseppe Sala, succedendo ad Anna Maria Caruso.
Membro del Consiglio direttivo e coordinatore delle attività del Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali dell’Ateneo, diretto da Milena Santerini, collabora da anni in particolare con i Servizi educativi per la prima infanzia del Comune di Milano, per cui ha contribuito alla redazione delle nuove linee di orientamento pedagogiche dei servizi all’infanzia 0-6.
«I cittadini milanesi minorenni devono conoscere i propri diritti ed essere accompagnati a prendere coscienza di modi, forme, strategie per esigerli e devono essere messi nelle condizioni di conoscere l’esistenza e le funzioni della figura del Garante dei loro diritti. Gli adulti che a vario titolo si occupano di bambini e adolescenti devono assumere una prospettiva basata sui diritti dei bambini, per poter espletare al meglio le proprie funzioni».
Queste sono le motivazioni con cui Premoli ha presentato la sua candidatura al sindaco di Milano e sono alla base del suo impegno come nuovo Garante. La convinzione che i diritti dei bambini e delle bambine debbano essere tutelati sempre, così come il principio di non discriminazione e l’ascolto dei minori, ha portato il ricercatore a mettere nero su bianco le forme dell’impegno di sensibilizzazione che intende assumersi con questo nuovo servizio.
Tra le sue proposte concrete ci sono la nomina di una commissione di consulenti composta da esperti del settore, da adolescenti e da giovani care leavers (ragazzi che escono da percorsi al di fuori della famiglia o in affido familiare), che accompagni la costruzione del piano di azione del Garante e la costruzione di rapporti con la Consulta Studentesca cittadina e con il Consiglio Comunale dei Ragazzi (iniziativa del Comune che incarica soggetti esterni di accompagnare i ragazzi delle scuole primarie e medie a prendere consapevolezza rispetto ai meccanismi decisionali, e consente un confronto tra questi minori e i politici).
Il suo, dunque, è un ruolo di facilitatore delle azioni che il Comune può mettere in atto rispetto ai minori attraverso gli assessorati in particolare all’Educazione e alle Politiche sociali e educazione, e di raccordo con tutti gli operatori del settore.
«Quello che per me è importante mettere in atto è innanzitutto un metodo. Vorrei avviare la consultazione di tutti coloro che lavorano con i bambini, i preadolescenti e gli adolescenti (educatori, insegnanti, pediatri, assistenti sociali, psicologi…) per costruire insieme un piano strategico di azioni condiviso con l’amministrazione comunale» - ha spiegato Premoli che ha scritto molto sull’infanzia. Ricordiamo, tra tutte le pubblicazioni, Bambini, adolescenti e famiglie vulnerabili. Nuove direzioni nei servizi socioeducativi (Franco Angeli, Milano 2012), volume che tratta il tema dei diritti dei più piccoli.
Un invito, quello del ricercatore, ad ogni adulto perché «se l’adulto adotta una prospettiva che rispetta i diritti dei bambini diviene un adulto che sta meglio, che realizza un processo di umanizzazione da cui è il primo a trarre vantaggio».