Prestigioso riconoscimento per una giovane dottoressa della sede di Roma dell’Università Cattolica. Debora Colangelo (nella foto in alto), specializzanda e dottoranda dell’Istituto di Clinica Ortopedica e Traumatologica, diretto dal professor Giuliano Cerulli (secondo da sinistra nella foto), è la vincitrice del premio “Biospina” 2016 per la ricerca. Il premio è promosso dalla Società Italiana di Chirurgia Vertebrale, una delle più antiche associazioni italiane di ortopedia, per promuovere la formazione continua dei medici che operano nel campo delle patologie vertebrali. La Società bandisce annualmente un concorso per finanziare progetti di ricerca inerenti la patologia vertebrale e il successo dell’iniziativa è stato confermato dalla numerosa adesione ricevuta già alla prima edizione nel 2011.
Il lavoro premiato (dal titolo “Studio sperimentale sul ruolo delle cellule staminali mesenchimali e dei fattori circolanti nell'invecchiamento e nei meccanismi di ringiovanimento della colonna vertebrale in un modello animale di sindrome progeroide. È possibile bloccare o addirittura riportare indietro le lancette dell'orologio biologico?”) nasce da una collaborazione internazionale tra il professor Enrico Pola (a destra nella foto), ricercatore della Clinica Ortopedica dell’Università Cattolica e dirigente medico dell’Unità Operativa di Chirurgia Vertebrale del Policlinico Gemelli, e il professor Paul D. Robbins, direttore dello Scripps Research Institute, prestigioso centro di ricerca clinica in ortopedia della in Florida.
Debora Colangelo, che afferisce all’Unità Operativa di Chirurgia Vertebrale del Gemelli, diretta dal professor Francesco Ciro Tamburrelli (a sinistra nella foto), ha lavorato per oltre un anno nello Scripps Research Institute alla stesura del progetto che ha visto il professor Pola, esperto di terapia genica e di biologia molecolare dell’osso, della cartilagine e del disco intervertebrale, nel ruolo di tutor e coinvestigator.
L’argomento dello studio si inserisce nel filone di ricerca sull’invecchiamento (aging) tissutale. Gli studi condotti dalla dottoressa Colangelo e dai professori Pola e Robbins hanno permesso di definire i meccanismi molecolari e cellulari alla base della degenerazione e dell’invecchiamento dell’osso e del disco intervertebrale, in particolare il ruolo delle cellule staminali e di alcuni fattori ematici contenuti in grandi quantità negli organismi giovani.
L’obiettivo dello studio si basa sull’ipotesi che l’iniezione di fattori circolanti provenienti da un organismo giovane possa indurre il ringiovanimento dei tessuti negli organismi anziani come fosse un vero e proprio “elisir di giovinezza”. In campo ortopedico, bloccare o far regredire l’osteoporosi, inibire la degenerazione del disco intervertebrale, prevenire l’invecchiamento del rachide riducendo una delle cause più comuni di morbilità e disabilità della popolazione mondiale, significherebbe migliorare nettamente la qualità di vita di milioni di pazienti, abbattendo enormemente i costi dei sistemi sanitari.
Il progetto sarà realizzato all’Università Cattolica a Roma in collaborazione con il prestigioso Ferguson Lab dell’Università di Pittsburgh e con lo Scripps Research Institute dell’Università della Florida.