I bimbi nati con parto naturale hanno una chance in più. Almeno quanto a migliore microflora batterica, con conseguenze nella prevenzione di alcune allergie. Il diverso modo in cui un bambino viene al mondo sembra determinare infatti una diversa qualità e quantità dei batteri che colonizzano l’intestino del neonato. È a partire da queste considerazioni scientifiche, che l’istituto di Microbiologia della facoltà di Agraria della sede piacentina e l’azienda Advanced Analytical Technologies Srl (Aat), in stretta collaborazione con la Uoc di Pediatria e Neonatologia dell’Ospedale “Guglielmo da Saliceto” di Piacenza, hanno condotto uno studio su 46 neonati, metà nati da parto con taglio cesareo e metà con parto naturale. Gli esiti della ricerca sono stati presentati lo scorso 22 giugno da Lorenzo Morelli, preside della facoltà di Agraria, Giacomo Biasucci, primario del reparto di Pediatria dell’Ospedale di Piacenza, e Elena Bessi, amministratore di Aat.
I nati da parto con taglio cesareo presentano una microflora intestinale che rimane instabile più a lungo, profondamente alterata, per parecchie settimane, rispetto ai nati per via naturale. Una situazione che potrebbe creare una condizione svantaggiosa nei confronti di patologie immuno-allergiche e, da lavori, più recenti, sembrerebbe correlata anche a maggiore prevalenza di sovrappeso. I dati derivati dalla ricerca, sottolineando come la popolazione di neonati da parto con taglio cesareo sia, da questo punto di vista, svantaggiata, pongono le basi per interventi profilattici correttivi mediante “supplementazione” precoce di sostanze e probiotici in grado di normalizzare la microflora intestinale di questi bimbi.
La ricerca “piacentina”, pubblicata sulla prestigiosa rivista di nutrizione americana “The Journal of Nutrition”, rivista ufficiale dell’American Society for Nutrition, si inserisce in un filone di studi che ha già dimostrato che una corretta colonizzazione da parte di alcuni tipi di batteri (Bifidobacterium e Lactobacillus in particolare) è importante per la buona salute del bambino, tanto da poter influire sulla futura manifestazione di fenomeni allergici ed asmatici. Il neonato, sterile nell’utero, durante e dopo la nascita è esposto a batteri: la colonizzazione della microflora intestinale del neonato può variare a seconda del tipo di alimentazione, dall’ambiente e dalla modalità di nascita (parto naturale o parto cesareo). Numerosi studi scientifici portano a ipotizzare che la composizione iniziale della microflora batterica umana possa avere effetti metabolici di lunga durata. Si pensa inoltre che la combinazione iniziale di batteri intestinali nell'uomo possa influenzare lo sviluppo del sistema immunitario, tanto che una ridotta stimolazione microbica durante l'infanzia si tradurrebbe in una lenta maturazione postnatale del sistema immunitario.