Un progetto ambizioso fin dal nome. Heroic, l’acronimo che sta per Health and environmental risks: organisatons, integration and cross-fertilization of scientific knowledge, è finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del VII Programma quadro e si pone l’obiettivo di diffondere, condividere e mettere a sistema dati e metodologie per la determinazione del rischio delle sostanze chimiche senza dover far ricorso a ulteriori test su animali. L’Università Cattolica del Sacro Cuore con il suo centro di ricerca Opera della sede piacentina, guidato da Ettore Capri, è impegnata nel coinvolgimento di tutti i portatori di interesse rispetto ai risultati attesi e prodotti dal progetto stesso: non solo indicazioni, ma anche strumenti che possano migliorare le capacità di valutazione di rischio e di riduzione al minimo dei test su animali in tutti gli stati membri dell’Unione. L’eco del progetto potrebbe interessare Expo 2015 di Milano, per amplificare il messaggio politico e sociale di cui Heroic si farà portatore.
All’impegno per una maggiore tutela del consumatore e dell’ambiente dalle sostanze chimiche si infatti affiancata, negli ultimi due decenni, una crescente pressione dell’opinione pubblica per la riduzione dei test su animali condotti per verificare il livello tossicologico delle sostanze chimiche inserite in cosmetici, farmaci, pesticidi. Già nel 1993 la Commissione europea - per individuare ed implementare fattivamente le alternative ai test su animali - ha dato vita al Centro Europeo per la Validazione di Metodi Alternativi (Ecvam) in seno al Joint Research Centre (JRC) di Ispra: una lunga serie di test alternativi sono stati validati e inclusi nelle linee guida Ocse, relativi soprattutto a cosmetici e sostanze farmaceutiche. Con il regolamento Reach del 2007, l’approccio alternativo ai test su animali viene raccomandato per tutte le sostanze chimiche in commercio.
Nel 2010 la Commissione arriva ad adottare nuove disposizioni per ridurre e controllare al massimo i test su animali: tutti i laboratori devono farsi approvare gli studi da condurre dalle autorità nazionali, preposte a negare l’autorizzazione se esistono test di valutazione alternativi della tossicità. Se per i cosmetici però la strada fatta è molta e il bando ai test su animali è praticamente quasi totale, per le altre tipologie di sostanze chimiche il margine di miglioramento resta ancora molto.
Ed è qui che entra in gioco il progetto Heroic. Le tecniche alternative ai test sugli animali per determinare la tossicità delle sostanze chimiche sono sempre più diffuse: si pensi alle tecniche in vitro su cellule ma anche alle tecniche di previsione computerizzate della tossicità delle sostanze, a partire dai dati già prodotti su altre sostanze o sulle sostanze stesse ma per diversi organismi (per esempio ratto e pesce). Ma non solo: il progetto cercherà di sfruttare al massimo i dati già disponibili per quanto riguarda l’esposizione alle sostanze chimiche: spesso infatti è possibile trarre informazioni utili per l’esposizione umana dall’esposizione per l’ambiente o viceversa. Senza conoscere la tossicità e l’esposizione è infatti impossibile determinare il rischio di una sostanza chimica.
Le sostanze contemplate nel progetto sono un’ampia gamma: dai pesticidi, ai farmaci, dai biocidi ai cosmetici, dagli agenti biologici alle miscele di sostanze. Coinvolgere tutte le istituzioni operanti nel campo della valutazione di rischio a livello europeo, facilitarne il dialogo e la cooperazione e mettere a punto strumenti concreti che facilitino una valutazione di rischio più sostenibile: in questo consiste l’ambizioso obiettivo del progetto. Per raggiungere lo scopo sono scesi in campo, sotto il coordinamento dell’Università di Basilea, un network di partner europei universitari, industriali, centri di ricerca governativi e società di consulenza, per una piena integrazione di competenze. Università Cattolica compresa.