Si è conclusa da poco la missione al Consolata Hospital Ikonda in Tanzania del professor Roberto Cauda, direttore del Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale e docente di Malattie Infettive alla sede di Roma.
La missione rientra nell’ambito dal progetto “Strategie di controllo delle infezioni nosocomiali e della tubercolosi nel Consolata Hospital di Ikonda in Tanzania: corsi di formazioni per una buona pratica clinica” finanziato dalla Conferenza episcopale italiana con il fine ridurre l’incidenza delle infezioni ospedaliere e il tasso di mortalità ad esse correlato, e favorire un migliore trattamento dei pazienti dell’ospedale con tubercolosi.
Per raggiungere questi obiettivi sono già stati realizzati quattro dei cinque corsi di formazione previsti per il personale medico-sanitario dell’ospedale dei missionari della Consolata a Ikonda.
I primi due cicli di incontri sono stati realizzati nei mesi di ottobre e novembre del 2015 grazie alla presenza ad Ikonda di Paola del Giacomo, specializzanda in Malattie infettive e tropicali della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Ateneo, che ha trascorso in Tanzania 6 mesi, e alla missione della infettivologa del Policlinico A. Gemelli Kathleen de Gaetano Donati.
Le due dottoresse hanno formato oltre 200 operatori locali tra medici, infermieri e personale sanitario dell’ospedale sui temi della promozione dell’igiene delle mani per la riduzione della diffusione delle malattie infettive, su come effettuare una corretta diagnosi della tubercolosi e sul trattamento dei pazienti con patologie respiratorie da contatto.
A giugno 2016 sono stati organizzati altri due corsi di formazione: il primo sul controllo dell’uso degli antibiotici, curato da Claudia Palazzolo, medico specializzando in malattie infettive all’Università Cattolicam che ha lavorato con 150 operatori sanitari. Il secondo ha avuto come focus i protocolli terapeutici delle principali malattie infettive ed è stato tenuto dal professor Cauda per il personale medico. In questo caso i medici hanno avuto la possibilità di interagire attivamente con il professore, che alla teoria clinica ha affiancato la pratica, offrendo la sua consulenza su alcuni casi clinici.
Nella realizzazione dei corsi ci si è avvalsi della collaborazione di Gian Paolo Zara, medico volontario al Consolata Hospital Ikonda, che sarà presente anche in occasione dell’ultimo ciclo di incontri sul trattamento della tubercolosi, che si terrà a ottobre 2016 e chiuderà il progetto di 18 mesi.
Durante i corsi di ottobre e novembre 2015 sono state distribuite brochure sulla procedura del lavaggio delle mani, che comprendono anche le linee guida del Who con semplificazioni delle procedure, e sull’importanza dell’utilizzo della mascherina in caso di tosse o febbre; inoltre nei luoghi di maggiore affluenza e passaggio dell’ospedale sono stati affissi cartelloni esemplificativi.
Oltre agli interventi formativi, il progetto ha permesso l’acquisizione di specifici macchinari per la diagnosi della tubercolosi e per ottenere l’antibiogramma dei batteri isolati dal sangue, questi ultimi tra i principali responsabili delle malattie infettive. La GeneXpert, che, in linea con le direttive dell’Organizzazione mondiale della Sanità, permette di indentificare i diversi ceppi batterici della tubercolosi, è già operativa e consente di indirizzare al meglio le cure per i pazienti al fine di interrompere la catena di diffusione e trasmissione della malattia. La Bd Biomic sarà presto installata presso i laboratori di Microbiologia dell’ospedale e permetterà di indirizzare le terapie mediche e di limitare l’insorgenza del fenomeno dell’antibiotico-resistenza.