Le sedi di Brescia e Milano salgono a parimerito sul podio del Premio Martinelli 2019-20, il prestigioso riconoscimento della Fondazione Confalonieri intitolato alla memoria del professor Felice Martinelli e destinato alle tesi di laurea magistrale focalizzate sui temi del terzo settore e della responsabilità sociale d’impresa.
Autori degli elaborati premiati sono Andrea Sberna, laureato del campus bresciano in Progettazione pedagogica e formazione delle risorse umane con la tesi “Pedagogia e impresa: B-Corporation e sviluppo umano”, e Sara Barzaghi che nella sede milanese dell’Ateneo ha conseguito la laurea in Giurisprudenza con la tesi “Pubbliche amministrazioni e terzo settore”.
Un’edizione particolare quella di quest’anno, dato che alla comunicazione dei nomi dei vincitori avvenuta lo scorso 22 luglio, per la prima volta non seguirà la cerimonia di premiazione, annullata a causa degli strascichi derivati dall’emergenza sanitaria in corso.
«A dare il La alla mia analisi dei rapporti intercorrenti tra pubblica amministrazione e terzo settore, ovvero il cosiddetto no profit, è stata la mia personale esperienza di volontaria presso la Croce Bianca di Giussano (MI)», racconta Sara. «Si tratta di un tema di grande attualità, dal momento che la riforma denominata Codice del Terzo Settore - decreto legislativo 117/2017- approvata un paio di anni fa con l’obiettivo di semplificare e raggruppare in un unico disegno di legge tutto ciò che regolamenta convenzioni e rapporti collaborativi tra associazioni no profit e pa, sta entrando proprio ora in fase di attuazione».
Qualche caso concreto? «Ad esempio ciò che riguarda il trasporto disabili o quello sanitario. Nella tesi parto dall’esame delle sentenze italiane del Consiglio di Stato e da quelle della Corte di Giustizia dell’Unione Europea per specificare come questo Codice nasca anche da queste esperienze, nonché dalla necessità di fare ordine e creare un’unica raccolta organica in grado di definire le norme concernenti gli enti del terzo settore sia a livello generale, sia su temi specifici come il volontariato o l’associazionismo. Tutta queste leggi prima si trovavano sparse in diversi codici, come quello Civile, quello Penale o della Strada», precisa Sara.
Sul tema delle Benefit Corporation e sull’auspicabile necessità di far convivere guadagno (profit) e attenzione alle tematiche sociali e ambientali (no profit) all’interno del tessuto delle imprese, è invece incentrato l’elaborato di Andrea.
«Impresa e innovazioni in equilibrio tra sviluppo e sostenibilità, ridefinizione del mercato del lavoro, valorizzazione dell’apprendimento e l’idea di una nuova economia conscia di come salvaguardia umana, ambientale e del lavoro corrano su binari paralleli, sono i temi cardine della mia tesi – spiega Andrea. – Nel nostro Paese l’equilibrio dev’essere ancora creato, nel frattempo il Covid ha posto l’accento sull’urgenza di affrontare tematiche come la responsabilità sociale, l’economia civile e la logica del dono».
Tra le motivazioni che l’hanno spinto verso questo particolare campo d’indagine, ricorda Andrea, la possibilità «di incontrare Mario Ubiali, CEO di Thimus, la prima global company interamente dedicata alle neuroscienze e alla biometria del consumatore, che è stato ospite e docente di alcuni laboratori durante i miei anni in Cattolica. Con lui ho riflettuto sui temi dell’innovazione e di Benefit Corporation, arrivando a capire la rilevanza che un progettista pedagogico potrebbe avere all’interno di un’azienda e in una Società Benefit».