La pubblicazione del volume di Valentino Foffano, Il cardinale Branda Castiglioni legato pontificio e mecenate della cultura (Edizioni di Storia e letteratura) offre l’occasione per ricordare il contributo storico del porporato piacentino del XV secolo e per ricordare l’autore, già direttore della biblioteca di Milano e delle altre sedi Padane, a 90 anni dalla nascita.

Valentino Foffano, scomparso tre anni fa, avrebbe gradito volentieri per il suo 90° compleanno veder pubblicato il risultato complessivo delle sue decennali ricerche: ad esse si dedicò dopo la sua tesi di laurea discussa nel 1961, prima tappa di una brillante carriera che lo vide nel personale amministrativo dell’Università Cattolica, prima come vice direttore e poi, per trent’anni fino al 1994, come direttore. Negli anni successivi, e fino al 2001, fu docente a contratto di Biblioteconomia e bibliografia presso le facoltà di Lettere e di Magistero.

Il volume Il cardinale Branda Castiglioni legato pontificio e mecenate della cultura, pensato dalle curatrici Angela Contessi e Mirella Ferrari, come un omaggio postumo a Foffano, riunisce infatti una serie sparsa di articoli pubblicati da Foffano sul cardinal Branda, obbiettivo dei suoi studi a partire dalla tesi di laurea, che aveva visto come relatore il professore Giuseppe Billanovich.
Il volume mette in luce la figura del personaggio conosciuto come “il Cardinale di Piacenza”, del quale restano poche tracce storiche. Esperto di diritto canonico – per questo incaricato di delicate missioni diplomatiche per conto della Santa Sede – e fondatore di istituzioni caritative e culturali, fu uno dei personaggi di maggior rilievo nella vita politica ed ecclesiastica italiana ed europea dei primi decenni del secolo XV. 

Dalle ricerche di Foffano emerge il profilo di un uomo attivo nell’azione politica e nella riforma religiosa, attento alla cultura giuridica e a quella umanistica, e all’istruzione dei chierici in ottica europea. Il volume offre anche testimonianze sui suoi rapporti con i Medici e sulle sue legazioni in Europa, e contiene l’orazione funebre pronunciata dal nipote Guarnerio.