Make Sant’Ambrogio Great Again: un tour di scoperta, al seguito del giovane templare Turgisio, che entrando per la prima volta nella Basilica si trova di fronte e monumenti, affreschi, altari di cui non conosce l’origine. È una delle idee che gli studenti del corso di laurea magistrale in Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse dell’Ateneo hanno realizzato quest’anno, raccogliendo la sfida di raccontare i luoghi di culto in epoca digitale.

A cominciare da uno dei luoghi simbolo più cari ai milanesi. Un altro gruppo, per esempio, con CondiVivi passa la parola alla comunità dei fedeli, di chi già vive la Basilica e la può testimoniare. Una campagna che si muove nel perimetro che Sant’Ambrogio ha già ritagliato: il sito web, attraverso la progettazione di un nuovo logo, il canale Instagram attraverso il coinvolgimento della comunità dei fedeli, e la richiesta di raccontarsi con foto, stories, caption.

Per gli 80 studenti coinvolti, la Basilica del Patrono è diventata luogo di studio e di applicazione delle conoscenze nell’ambito della comunicazione, dei media digitali, del funzionamento della rete e delle reti sociali, delle competenze economiche, analitiche e di marketing, tecniche e tecnologiche.

Il progetto voleva dare l’opportunità di far conoscere la storia, il patrimonio architettonico e artistico, la vita della comunità, superando le barriere geografiche, linguistiche, culturali e religiose.

E il lavoro degli studenti si è snodato attraverso quattro tappe: l’identificazione dei bisogni; la definizione dei destinatari della comunicazione (la comunità che ruota intorno a Sant’ambrogio, gli studenti dell’Ateneo, i turisti); un’analisi capillare di come comunicano oggi i luoghi di culto: ne sono stati censiti a decine, in Italia e nel mondo, e per ciascuno di essi sono stati analizzati i siti, i canali social, l’ampiezza delle reti che attivano (il numero dei follower, delle views,..); la capacità di creare dialogo, di essere coinvolgenti (l’engagement rate), di guidare la comunicazione: lanciando proposte, a volte anche sfide, giochi, assumendo anche nel web e pienamente il ruolo di connettori e di guide.

Infine la definizione di un’idea creativa. Ne sono emersi 23 progetti, che si sono mossi fra attività online e offline, concentrandosi in particolare sul canale Instagram, che la Basilica già possiede, proponendo possibili strategie per renderlo ancora più “abitato” e vitale.

Lunedì 4 giugno, alle ore 17, in aula Pio XI, monsignor Carlo Faccendini, Abate e Parroco della Basilica di Sant’Ambrogio, monsignor Davide Milani, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Milano, Chiara Giaccardi, docente di Antropologia e Sociologia dei media in Università Cattolica, discuteranno del tema di come comunicare i luoghi di culto negli ambienti digitali, moderati da Mattia Pivato.

La tavola rotonda è aperta da interventi di monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, e del professor Angelo Bianchi, preside della facoltà di Lettere e Filosofia.

Saranno presenti Mariagrazia Fanchi, direttore dell’Alta Scuola di Media comunicazione e spettacolo della Cattolica (Almed), e il professor Matteo Tarantino, che hanno seguito il progetto. Con loro gli studenti del corso di laurea magistrale in Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse. La tavola rotonda si concluderà con la premiazione dei tre progetti migliori.