di Salvatore Raia *
Dal 4 all’11 Maggio si è svolto, come da ormai consolidata tradizione nel nostro ateneo, il pellegrinaggio in Terrasanta, organizzato dal Centro Pastorale della nostra Università. Una preziosissima e indimenticabile esperienza che ha coinvolto diversi studenti delle sedi di Milano, Roma e Brescia con l’accompagnamento degli assistenti pastorali don Daniel Balditarra e don Paolo Morocutti.
Nel pellegrinaggio si sono ripercorsi i passi di Gesù, passando per Betlemme, Nazareth e Gerusalemme, compiendo un itinerario ricco dei luoghi santi della predicazione del Cristo attraverso la Galilea e la Samaria, come il Lago di Tiberiade, il Monte Tabor, il Monte delle Beatitudini e i luoghi in cui secondo la tradizione si sono svolti i momenti cardine della narrazione dei Vangeli dall’incarnazione nel grembo di Maria alla nascita, predicazione, passione, morte e resurrezione di nostro Signore.
Ciò che di più ha contraddistinto il viaggio, al di là della geografia dei posti e della loro meravigliosa storia, sono state l’attenzione e la riflessione profonda proposte dalla guida saggia degli assistenti pastorali e trasmesse e condivise con gli studenti pellegrini, e riguardanti il significato più alto e intimo di ciò che si è visitato, nel rimando costante all’esperienza concreta del nostro Dio che si è fatto uomo in Cristo per la salvezza di noi tutti. Osservare un luogo andando quindi oltre il puro e semplice elemento sensibile, soffermandosi e riflettendo sulle bellezze dei paesaggi unici, degli edifici, delle chiese e delle meraviglie architettoniche visitate, cogliendone il contenuto più autentico e più veritiero.
Grande l’entusiasmo da parte di tutti, grandi la gioia, la commozione, l’empatia di gruppo e la condivisione spirituale e amicale vissuti da tutti i partecipanti, certi di aver trovato in questi luoghi santi dei forti legami di amicizia e di amore fraterno, in seno a quella che è la culla della cristianità e delle radici della nostra cultura, dei nostri valori e della nostra spiritualità. Forti, anche e soprattutto, di aver preso parte a un viaggio profondo, un viaggio intimo e al tempo stesso intensamente relazionale, un viaggio che cambia, un viaggio che è foriero indiscusso di occasioni di attenta riflessione sul senso stesso dell’esistenza e del dono di grazia della nostra vita cristiana.
Partire per vivere tutto questo. La Terrasanta è un dono prezioso, è un viaggio che bisogna assolutamente fare, sia se credenti sia se ancora in cerca di risposte. La Terrasanta fa veramente miracoli. Parola di studente pellegrino!
* Studente della facoltà di Medicina (Roma)