È la Democrazia. Quella che fa essere prudenti e che qualcuno voleva abolire. Quella che fa bloccare i potenti e cambia il mondo, e che affronta la prova più grande. Gli studenti, intanto, tornano a casa a studiarla; nelle zone rosse è lockdown, ma il Sole, almeno, sorride.

 

Sabato 7. Covid-19 torna alla Casa Bianca: mentre si contano le schede nascono nuovi contagi, tutto è in relazione. Il Presidente probabile mantiene la prudenza: è in gioco non solo un’elezione, ma la tenuta democratica di una svolta e l’unità è l’unico ponte. Una parte dell’Italia produttiva è di nuovo isolata e la nuova stretta reclama sostegni immediati, lunedì i primi bonifici. Quattro anni fa, oggi, Leonard Cohen chiuse gli occhi, in California. Da dove Kamala Harris è pronta a fare la Storia, “With nothing on my tongue but Hallelujah”.

 

Domenica 8. “Spread the faith”: Joe Biden, il 46mo Presidente, ha riunito gli Stati d’America. Ora la priorità è quella di tutti: la battaglia contro Covid-19 si rinnova, da domani un nuovo team per la Scienza. Lo accoglie tutto il mondo: lo salutano i vescovi che ricordano il primo Presidente cattolico, ora che è arrivato il secondo. Lo saluta il Popolo, che ha incarnato la Democrazia. Non lo saluta ancora il presidente uscente, ma il pressing è reale. Domani è un altro giorno, Sars-CoV-2 continuerà a dettare l’agenda, ma da oggi diamoci davvero un’altra possibilità.

 

Lunedì 9. Sanità italiana in sofferenza: i medici chiedono misure urgenti, mentre le regioni cambiano per evitare il pericolo. America in transizione: il President-Elect lavora alla squadra di governo, fra i progressisti del suo partito e i Senatori del Gop. Nell’Europa che ricorda la caduta del muro da cui nacque la nuova democrazia, l’Italia deve prepararsi: il prossimo anno presiederà il G20, occorre arrivarci uniti. Mentre la new age statunitense cambia anche i negoziati sulla Brexit, sessanta leader religiosi si appellano al Premier: anche per Cop-26 bisogna programmare prima, manca solo un anno.

 

Martedì 10. L’annuncio di Pfizer ha innalzato le Borse, il petrolio e le libertà: la speranza di un vaccino ha aspettato il Presidente, siamo nella fase 3 della traversata. L’”effetto Biden” potrebbe toccare anche la demografia: accanto alle vittime della Covid, gli USA conteranno “i figli dell’ottimismo”, c’è speranza anche nel futuro. Il futuro degli Stati Uniti d’Europa è legato al Recovery Fund: settimana decisiva, dalla questione ambientale ai finanziamenti alla Ricerca. E mentre la Ricerca continua a cercare gli anticorpi per la cura, quelli della democrazia hanno salvato la società.

 

Mercoledì 11. Assistenza sanitaria: la prima sfida del President-Elect. Oggi l’Affordable Care Act va davanti alla Corte Suprema: il suo futuro dipende dalla futura maggioranza. E Coronavirus sfida la democrazia: corre attraverso le persone e provoca nuove vie per combatterlo. Il virus non colpisce solo i corpi, impegna percorsi politici, suscita criteri, muta le società. Covid tocca profondamente anche il mondo del lavoro: le competenze nuove sfidano le aziende, il 2020 sta finendo e le soft skill sono diventate hard. Ricorderemo a lungo, il 2020, in attesa di capirlo affidiamo alla memoria tutte le foglie di questo Autunno.

 

Giovedì 12. Mentre Trump spera ancora di vincere, Joe Biden nomina lo staff, a partire dal chief: Ron Klain continuerà ad essere il suo capo di gabinetto, la transizione delle competenze continua. Covid-19 continua a rinnovare l’organizzazione sanitaria: gli alberghi vuoti si convertono, la Medicina territoriale rinasce su sentieri inesplorati: per nuove problemi nuove soluzioni. L’Europa degli Stati continua a riunirsi, ma molte persone ancora non lo sanno: per comunicare tutto ci vuole empatia, soprattutto nei Social. E Internet diventa un’orchestra: intelligenza artificiale e musicale a partire dai classici. E’ questo che fa il Web: it did it its way.

 

Venerdì 13. È la Democrazia. Quella che ribalta i sondaggi e torna al centro dell’agenda. Quella che abbatte i muri e ne impedisce la costruzione. Quella che rallenta le scelte perché siano comuni. Quella che dall’Armenia alla Bielorussia fa scendere in strada milioni di persone. Le sfide globali si affrontano insieme. We, the People, spread the faith.