Il giornalismo digitale ha un ruolo fondamentale nella nostra quotidianità: ci permette di essere informati in tempo reale sulle notizie più disparate condivise da tutto il mondo. Con un clic si può accedere ad un numero illimitato di articoli, provenienti da altrettante fonti… che non sempre, però, si rivelano affidabili.
In una società in cui l’informazione va a ritmi galoppanti, non possiamo permetterci di lasciarci sopraffare dalle notizie costruite “ad arte”. Che fare, dunque?
“Facendo parlare i protagonisti, le fake news si possono smontare” afferma Cristina Giudici, direttrice e ideatrice di NuoveRadici.World, il magazine online dedicato all’integrazione.
È proprio davanti alla verità che i falsi miti si estinguono, lasciando spazio a ciò che la realtà veramente è. Ed è soprattutto di fronte alle notizie più eclatanti che bisogna mantenere alta l’allerta, in particolare se accompagnate da contenuti fotografici o video, che hanno un impatto immediato sullo spettatore.
Dubitare, rallentare, pensare e verificare: secondo Massimiliano Menichetti, coordinatore di VaticanNews, ricordarsi che l’informazione parte anche da noi è fondamentale.
Filtrando le proprie condivisioni sui social ogni utente può contribuire a rendere la rete più affidabile. L’interazione è una lama a doppio taglio: se da un lato amplifica le possibilità di comprensione dei contenuti, dall’altro rischia di seppellire la realtà sotto a strati di interpretazioni e supposizioni inattendibili. Entrare all’interno delle notizie, riportarle oggettivamente, dare agli utenti la possibilità di alimentare la propria coscienza critica: compito del giornalista è fornire un panorama a 360 gradi, che non punti allo schieramento ma a riportare opinioni confrontabili, senza indirizzare il pensiero dei lettori. L’informazione può creare dibattiti, non muri. Può contrastare la paura, non fomentarla.
Il prossimo appuntamento si terrà giovedì 11 aprile 2019, ospiti Roberto Pacchetti, Nunzia Vallini e Pierluigi Ferrari.