Sono stati celebrati lo scorso 5 marzo, in occasione della terza cerimonia di premiazione del bando Roche per la Ricerca per giovani ricercatori, i vincitori dell’edizione 2018 con progetti di ricerca a carattere scientifico orientati ad un approccio sempre più personalizzato della terapia medica. Ciascun ricercatore si è aggiudicato un finanziamento di 50.000 Euro per la realizzazione del proprio progetto.
Per l’Area Neuroscienze il premio è stato assegnato al dottor Cristian Ripoli (al centro nella foto in alto), ricercatore dell’Istituto di Fisiologia Umana della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica.
L’interesse scientifico del dottor Ripoli è rivolto allo studio dei meccanismi molecolari responsabili della plasticità sinaptica che è considerata il correlato cellulare dell’apprendimento e della memoria. Si ritiene, infatti, che la comprensione dettagliata delle vie di segnalazione coinvolte nella plasticità sinaptica possa aprire la strada allo sviluppo di nuovi approcci terapeutici rivolti a patologie umane associate a deficit cognitivi quali, ad esempio, la malattia di Alzheimer, i disturbi dello spettro Autistico e la schizofrenia.
In particolare, il dottor Ripoli è interessato allo studio della plasticità strutturale delle spine dendritiche, piccole protrusioni neuronali che rappresentano il sito su cui convergono gli input della trasmissione sinaptica eccitatoria e come tali svolgono un ruolo critico nell’influenzare la segnalazione tra le cellule nervose. In particolare, mediante l’utilizzo di tecniche di elettrofisiologia, di FRET-FLIM imaging e di biologia molecolare, il dottor Ripoli studia la funzione di una protein-chinasi, LIMK1, la cui attivazione è un fenomeno cruciale nel determinare la dimensione e la forma delle spine dendritiche. Sebbene sia nota una via di segnalazione in cui LIMK1 è coinvolta, i dettagli della sua attivazione, ad oggi, non sono del tutto conosciuti. Recentemente, insieme al team di Ricerca dell’Istituto di Fisiologia Umana, diretto dal professor Claudio Grassi, e in collaborazione con il gruppo del professor Yasunori Hayashi dell’Università di Kyoto, ha identificato sei nuove fosforilazioni a carico di LIMK1 mediate da una cascata molecolare “non canonica”.
Grazie al Premio Roche per la Ricerca e al finanziamento Giovani Ricercatori del Ministero della Salute, il dottor Ripoli caratterizzerà gli effetti di questo nuovo meccanismo molecolare e delle nuove fosforilazioni a carico di LIMK1. In parallelo, grazie alle conoscenze derivanti da questi studi, i ricercatori dell’Istituto di Fisiologia Umana svilupperanno una proteina LIMK1 ingegnerizzata per tentare di prevenire e/o rallentare le alterazioni neuronali che si riscontrano in modelli sperimentali di malattie umane.