L’idea di una walking school sulla via Appia Antica è nata tra le quattro mura di un'aula della sede di Brescia della Cattolica.
Non una semplice gita scolastica. In primo luogo, perché sono stati gli studenti stessi a occuparsi dell’organizzazione: pernottamenti, visite, percorsi, biglietti e costi, mentre il professore di Letteratura latina Massimo Rivoltella e le sue assistenti Gabriella Orlandi e Piera Bacci, sono stati le guide spirituali di questa esperienza, illustrando le peculiaritàdi uno dei tanti tesori paesaggistici e culturalidel nostro Paese.
In secondo luogo non è una gita scolastica per la modalità in cui si èorganizzato l’itinerario: c’è stata, innanzitutto, la visita di una città, o meglio della Città, Roma, in due dei suoi angoli meno accessibili (la Villa Magistrale dell’Ordine di Malta sull’Aventino) e più affascinanti (la Domus Aurea), seguita da quello che è stato il nucleo fondante l’esperienza, ovvero il percorso attraverso le bellezze della via Appia Antica.
Il cammino dei per 27 studenti è iniziato dal Circo Massimo ed è giunto fino a Genzano: 80chilometri in totale, di cui 34 sulla via Appia, percorsi interamente a piedi econ lo zaino in spalla.
La prima parte si snoda sull’antica via romana in basolato, tra resti archeologici di straordinario valore. Immersi nel silenzio e nel profumo della macchia, di tanto in tanto i docenti si soffermavano a illustrare aneddoti e curiosità su quanto era alla portata dello sguardo. Abbiamo così potuto ammirare la Basilica di San Sebastiano fuori le mura e analizzare insieme il Salvator Mundi di Bernini, suo testamento spirituale; abbiamo pranzato sull’erba davanti alla Villa dei Quintili, riposato accanto alla Berretta del Prete, offerto corone di edera e ciclamini alle Limnìadi sulle sponde del lago Albano, scoperto la storia delle navi di Caligola al Museo delle navi romane sul lago di Nemi.
La fatica nelle gambe e sulle spalle non ha, però, abbattuto gli animi: come ricorda una delle partecipanti, “sentire quei chilometri nelle gambe è stata un’esperienza che nessun’aula universitaria potrà restituirci”. Indimenticabile il piacere di condividere la strada con persone profondamente e intellettualmente amiche: «Trovarmi a indicare paesaggi o monumenti che mi toglievano il fiato e scoprire che accanto a me il mio compagno di cammino stava provando le stesse emozioni è stato uno degli aspetti che serberò sempre nella memoria», afferma Giulia, una delle partecipanti al viaggio.
“È anche grazie a esperienze come queste che mi rendo conto davvero perché amo l’antichità classica» aggiunge un altro studente. «Condividere il tutto durante i nostri 80 chilometri lo ha reso più speciale: se ripenso a quei quattro giorni è impossibile non sorridere».
Ed è stata proprio questa comunanza di interessi a costituire il vero incontro, il vero viaggio, non solo, quindi, nella storia e nella geografia dei luoghi, ma nella scoperta di sé e degli altri come “semplici persone al di là dei ruoli”, perché per quei quattro giorni ci siamo trovati tutti insieme come “compagni di strada, che condividono parte del cammino della vita”, come ci ha insegnato il professor Rivoltella.
che nasce l'idea che porterà 27 studenti di Lettere delle sedi di Milano e Brescia avivereun'esperienza probabilmente irripetibile. La particolarità del luogo è statadi grande ispirazione: un'aula universitariain cuidiverse personalità esensibilità si incontrano per una passione condivisa.