Nell’occasione dei trent’anni dalla Convenzione Onu per i diritti dell’infanzia, pubblichiamo alcuni passaggi dell’intervento della pedagogista Milena Santerini apparso su “Avvenire”
di Milena Santerini *
Le polemiche – spesso di stampo ideologico – aperte da casi di cronaca recenti (come quelli della Val d’Enza) spingono a confrontarsi per ascoltare la voce delle famiglie affidatarie. Chi si è fatto carico di un bambino/a o di un adolescente in difficoltà, che la famiglia fatica a curare e far crescere, sa che il compito è arduo. Non è una responsabilità che ci si assume a cuor leggero, né tanto meno per denaro.
Lo testimoniano le famiglie associate in tante reti del mondo cattolico, come Famiglie per l’accoglienza, Famiglie Nuove dei Focolari, la rete Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca) e così via. La strumentalizzazione mediatica e politica che si è invece scatenata sul tema dell’affido colpisce per la sua intensità e ne è prova la drastica riduzione delle disponibilità all’affido registrata in tutte le Regioni italiane dopo gli scandali.
Accogliere temporaneamente bambini a rischio è un compito difficile, che pochi vogliono affrontare e quei pochi vengono ora demotivati se non addirittura indiscriminatamente accusati di essere mossi da «interessi economici» (o ideologici). Altrettanto sconcertante è l’attacco che molte comunità di accoglienza stanno subendo, al pari di Ong e cooperative del Terzo settore, accusate di lucrare sui bambini o di essere ambienti non idonei alla loro crescita. In realtà, com’è noto, le comunità di accoglienza, nella grande maggioranza dei casi, ricevono modesti contributi e ben pochi riconoscimenti, e per di più sono da mesi nel mirino di chi punta a indebolire la fiducia nella vocazione alla solidarietà degli organismi non profit. L’articolo 403 del Codice civile, che permette l’allontanamento di un minore su giudizio autonomo dei servizi sociali è da tempo oggetto di proposte di revisione, ma di per sé dispone che una decisione così impattante sul bambino e sulla sua cerchia di relazioni venga presa da un insieme di soggetti, con al centro il Tribunale per i minorenni.
* docente di Pedagogia del ciclo di vita, facoltà di Scienze della formazione, campus di Milano