Gli effetti economici dei cambiamenti climatici, ma anche gli impatti della disuguaglianza e la necessità di cambiare i paradigmi di funzionamento delle imprese e del mondo del credito, sono i principali temi affrontati nel workshop sull’Agenda 2030 che si è svolto in Università Cattolica a Piacenza.
“L’Agenda 2030 è il tema che condizionerà molte delle scelte imprenditoriali future – ha sottolineato il prof. Timpano, durante il workshop promosso dal Centro Studi di Politica economica e monetaria CeSPEM e dalla Editrice Minerva Bancaria, che edita la rivista Economia Italiana –. Non si tratta né di una moda né di una riflessione puramente accademica. Coloro che non affrontano questo tema, sia dal lato delle politiche pubbliche che delle strategie aziendali, sono destinati ad essere travolti dagli eventi. Questo elemento è chiaro ai più, lo dimostrano l’interesse di grandi aziende, grandi istituzioni finanziarie, società di consulenza e anche dell’Unione Europea. Affrontare la transizione in modo equilibrato è urgente perché la transizione ha un costo per i bilanci pubblici e per le aziende, e questo costo maggiore non deve incidere sulla nostra competitività di breve periodo. Non occuparsene per non affrontare questo tema, è miope."
Anche la Preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza Anna Maria Fellegara, insieme al direttore del CeSPEM Francesco Timpano, ha sottolineato, aprendo i lavori, l’impegno che la facoltà sta investendo per rendere la sostenibilità un paradigma dei corsi di studio della facoltà piacentina.
I numerosi studenti presenti al workshop hanno potuto confrontarsi con un largo numero di esperti, a partire da Patrizia Luongo del Forum Disuguaglianze Diversità, che ha sottolineato l’evoluzione delle disuguaglianze nei paesi sviluppati e l’urgenza di interventi allo scopo di ridurre il loro impatto negativo sulla coesione sociale. Toni Federico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ha evidenziato come le soluzioni tecniche dell’impatto climatico risiedano nell’energia rinnovabile e nella massiccia adozione di tecniche di economia circolare.
Un tema questo ormai acquisito dalle imprese secondo Lorenzo Solimente di KPMG, che ha rimarcato come occorra indurre le imprese ad abbandonare l’approccio di visione di breve termine (Shortermismo) per considerare quanto, nel lungo periodo, gli impatti climatici e la disuguaglianza possano tradursi in fattori di forte rischio per la loro sopravvivenza. Di una “vera rivoluzione per il mondo del credito” ha parlato Marco Fedeli di Assosef che ha sottolineato la necessità di tenere conto, nelle valutazioni del merito, della capacità delle imprese di prevedere il rischio di lungo periodo nei loro investimenti e dovrà prezzarlo adeguatamente.
“Si è trattato di un dibattito ricco di spunti che sono tutti contenuti nei testi del numero 2 del 2019 della Rivista Economia Italiana intitolato “Agenda 2030: il punto sullo sviluppo sostenibile” – ricorda il prof. Federico Arcelli-. Il numero è stato edito dal professor Giovannini e ospita contributi accademici e contributi di importanti professionisti che si stanno occupando di questi temi e li stanno applicando alle loro aziende”.
Moderati dal professor Timpano e da Giovanni Parrillo di Economia Italiana, sono poi intervenuti Agostino Albertazzi del Lea, che ha ricordato come sia necessario individuare con equilibrio la generazione energetica compatibile con i livelli di consumo attuali e Monica Palumbo di Deloitte, che ha affermato come la sostenibilità si sta integrando sempre di più come modello di business delle imprese per preservare e creare valore. Massimo Magnaschi della Caritas ha ricordato come la crisi abbia fatto aumentare in modo decisivo non solo la popolazione povera ma soprattutto quella vulnerabile (a Piacenza 46.000 persone). Infine il Presidente di Confindustria Alberto Rota ha dato risalto all’impegno dell’associazione per spingere le imprese a investire in sostenibilità e, quindi, in futuro. “Le nostre imprese sono abituate ad una visione di lungo periodo ed hanno tutto l’interesse a investire in sostenibilità per resistere nel tempo”.
Il workshop è stato organizzato dal Centro Studi di Politica Economica e Monetaria CeSPEM e dalla Editrice Minerva Bancaria che edita la rivista Economia Italiana fondata da Mario Arcelli e sostenuta anche dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano.