È scomparso il 21 febbraio all’età di 95 anni l’economista statunitense Kenneth Joseph Arrow. Tra i maggiori studiosi della teoria dell’equilibrio economico generale, della teoria dell’informazione e dell’economia del benessere, ha fornito contributi scientifici fondamentali alla ricerca economica che gli sono valsi nel 1972, insieme a John Richard Hicks, il Premio Nobel, uno dei più giovani a ricevere il riconoscimento dell’Accademia svedese.
Arrow, famoso anche per i suoi studi in scienze sociali e per il suo teorema dell’impossibilità, durante i suoi anni di insegnamento all’Università di Stanford aveva stabilito rapporti solidi con l’Università Cattolica, stringendo relazioni importanti con alcuni professori della facoltà di Economia, tra cui Luigi Campiglio (nella foto a sinistra con il premio Nobel e sua moglie). Un lungo legame di amicizia e di collaborazione con l’Ateneo che ha preso vigore con il conferimento il 12 aprile del 1994 della laurea honoris causa in discipline economiche allo studioso americano.
«Economista insigne, ha fornito contributi fondamentali in tutti i rami dell’economia e ha influenzato in modo decisivo il pensiero economico contemporaneo – si legge nelle motivazioni scritte dal professor Campiglio in occasione del riconoscimento –. Con rara sensibilità ha saputo coniugare la raffinatezza del pensiero teorico con la centralità e concretezza della persona umana, punto di partenza e di arrivo della sua impresa scientifica. Egli è un maestro dell’economia e maestro fra gli economisti, che lo ammirano e lo stimano sia per il suo genio intellettuale, la sua esemplare attenzione agli studenti e la sua generosità umana».
Durante la cerimonia Kenneth Joseph Arrow, che era anche accademico onorario della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, pronunciò una lectio magistralis dal titolo Information and the organization of industry pubblicata poi nella Rivista Internazionale di Scienze Sociali (Editrice Vita e Pensiero), Anno 102, No. 2 (aprile-giugno 1994), pp.111-123. Ecco il testo integrale della lezione.