L’Europa ha messo in campo un miliardo di euro in dieci anni per sostenere i progetti legati alle applicazioni della quantistica. Dalla misurazione del tempo al computing, lo studio dei quanti promette una nuova rivoluzione scientifica. L’Università Cattolica è in prima fila e chiama a Brescia, lunedì 25 settembre, un nutrito gruppo di fisici per studiare insieme nuove proposte da sottoporre alla Unione europea.
Si sa che il progresso scientifico e quello tecnologico sono inestricabilmente legati. Lo sviluppo di nuovi e più precisi strumenti tecnici consentirà di indagare porzioni di realtà inesplorate. Le teorie scientifiche sulla meccanica quantistica sono ormai consolidate da anni e ora si prepara il terreno per nuove applicazioni pratiche e per una nuova rivoluzione tecnologica.
La teoria elaborata negli anni ’20-’30 del secolo scorso, che regola gli eventi fisici a livello molecolare, atomico, e subatomico, sono alla base della nuova rivoluzione scientifica che si sta sviluppando in questi ultimi anni. Sfruttando i principi fondamentali della fisica quantistica, questa grande rivoluzione che va sotto il nome generico di “Quantum Technology”, promette di portare cambiamenti di enorme portata in quasi tutti gli ambiti della società umana, a partire dal campo della computazione, dell’informazione, e della comunicazione, passando per lo sviluppo di nuove tecniche di sensoristica, diagnostica, e terapia biomedica con livelli di precisione ed efficienza finora nemmeno immaginabili, fino ad arrivare alla sintesi artificiale di nuovi materiali e sistemi di conversione energetica che potrebbero garantire un futuro illimitato di gestione sostenibile delle risorse del pianeta.
Gabriele Ferrini, docente di fisica (Elettronica quantistica) ne parla nell'intervista pubblicata di seguito.