Condivisione della conoscenza, ricerca a distanza e visualizzazione dei repository istituzionali. Sono solo alcune delle caratteristiche uniche che contraddistinguono Yewno Discover, un’innovativa piattaforma web, che alimentata dall’Intelligenza Artificiale, aiuta docenti, ricercatori e studenti a svolgere rapidamente ampie ricerche per concetti.
L’Università Cattolica è stato il primo ateneo italiano a utilizzare questo strumento per supportare i propri studiosi e valorizzare le risorse documentali della Biblioteca, immettendovi anche dati bibliografici contenuti nel proprio repository istituzionale PubliCatt, l’“archivio” digitale che raccoglie tutta la produzione scientifica dell’Ateneo. «Yewno Discover è una soluzione innovativa per la ricerca, che abbiamo introdotto nel 2017 con l’obiettivo di proporre a utenti già esperti nel processo di reperimento delle informazioni uno strumento per favorire nuovi percorsi di ricerca», spiega Mario Gatti, direttore della sede di Milano dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Uno strumento la cui portata innovativa, grazie a una partnership con Yewno, è stata messa a disposizione gratuitamente fino alla fine dell’anno agli studiosi di tutta Italia.
«In Università Cattolica crediamo che la conoscenza sia un bene comune, e la condivisione delle nostre risorse documentali è sempre stata parte della nostra missione» aggiunge il direttore. «Gli ultimi mesi sono stati difficili in tutto il mondo, in particolare qui in Italia. Stiamo condividendo Yewno Discover perché agevola l’apprendimento, e ciò è davvero importante in un periodo come questo. Il fatto che sia uno strumento basato sul web è facilitante anche per chi deve continuare a mantenere la distanza sociale restando a casa. Durante l’estate abbiamo avuto un'esperienza e una risposta così positiva alla nostra offerta, che abbiamo pensato che sarebbe stato prezioso per i ricercatori e gli studenti italiani avere ancora accesso a Yewno Discover all'inizio del semestre autunnale». Per questo la partnership per fornire questo servizio innovativo sarà estesa fino al 31 dicembre.
Il direttore Gatti spiega qual è l’aiuto concreto che questo strumento offre a chi sta effettuando una ricerca bibliografica. «Si tratta di una soluzione innovativa per la ricerca che abbiamo introdotto spiegandone ai nostri ricercatori le principali funzionalità. Il nostro obiettivo è stato quello di evidenziarne le caratteristiche uniche, proponendolo a utenti già esperti nel processo di reperimento delle informazioni come strumento per favorire nuovi percorsi di ricerca. Il feedback dei nostri ricercatori è stato molto incoraggiante e sta aprendo la strada a quella che chiamiamo “serendipità assistita”, ovvero la possibilità di esplorare un argomento da un punto di vista veramente personale, senza condizionamenti provenienti dalla tradizionale lista dei risultati».
Con lo stesso metodo, ma con un obiettivo diverso, la sede di Milano sta promuovendo la piattaforma tra gli studenti, organizzando appositi workshop tenuti da bibliotecari esperti e ricchi di esempi pratici. «Vogliamo trasmettere il messaggio che Yewno Discover non è solo uno strumento di reperimento di informazioni “a taglia unica per tutti” ma consente anche un approccio personalizzato e innovativo alla scoperta della conoscenza».
Yewno Discover si avvale di una funzionalità molto innovativa, la Repository Visualization. Consente all’Università Cattolica, in qualità di primo utilizzatore, di mostrare le informazioni bibliografiche del proprio repository istituzionale PubliCatt nel contesto più ampio dei contenuti di Yewno. «La conoscenza del nostro ecosistema di ricerca è una risorsa fondamentale per la Biblioteca, che può applicarla con profitto a diversi campi della propria attività, dal supporto alla ricerca allo sviluppo delle collezioni» prosegue il direttore di sede. «Infatti, abbiamo cercato per anni uno strumento di questo tipo, testando diverse soluzioni e tecnologie, senza ottenere i risultati attesi. Ovviamente, il grafico delle conoscenze che abbiamo apprezzato su Yewno Discover è stata la risposta naturale alla nostra ricerca di una visualizzazione veramente efficace delle informazioni. Dovevamo però essere sicuri che la stessa tecnologia di estrazione automatica dei concetti, che funziona così bene con il testo completo, potesse essere applicata agli abstract della pubblicazione».
Mario Gatti spiega che per integrare efficacemente tra loro gli strumenti tecnologici più avanzati, come Yewno Discover e Repository Visualization, c’è bisogno di una “narrazione della Biblioteca” che sia promossa e gestita da professionisti dell'informazione qualificati. «Questo è il motivo per cui abbiamo creato un team dedicato che si concentra sulla stretta collaborazione con i nostri principali interlocutori nell’Ateneo, per capire le loro esigenze in continua evoluzione. Attualmente tra queste esigenze vi sono una migliore comprensione dei contenuti del nostro repository istituzionale PubliCatt, la messa a fuoco dei risultati della ricerca e il collegamento con esperti, sia nel campus che in remoto. L’obiettivo è diffondere la conoscenza e da questo punto di vista la nostra Biblioteca è sempre più impegnata a sostenere i ricercatori e a fornire loro nuovi servizi a valore aggiunto».