Fertilità, maternità e salute dei bambini: con una lectio dal titolo “Le attività dell’Istituto Superiore di Sanità a tutela della salute materno-infantile”, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) Walter Ricciardi, ha inaugurato il Corso in “Bioetica e inizio-vita”, promosso dall’Istituto di Bioetica della facoltà di Medicina e Chirurgia “Agostino Gemelli”, in collaborazione con il Centro di Ateneo per la Vita dell’Università Cattolica di Roma.
Dopo i saluti del professor Antonio G. Spagnolo, direttore dell’Istituto di Bioetica, e del professor Massimo Antonelli, direttore del Centro di Ateneo per la Vita, il professor Ricciardi ha descritto la mission e le principali attività dell’Iss e aggiornato i presenti sui progetti in corso e le prossime iniziative. In particolare la relazione si è focalizzata sulle attività dell’Istituto in merito al percorso nascita, agli studi sulla mortalità materna, al registro della procreazione medicalmente assistita e quello per la sorveglianza delle interruzioni volontarie di gravidanza, al Piano nazionale per la fertilità, fino ai temi della salute dei bambini dagli 0 ai 2 anni, delle coperture vaccinali, per arrivare al problema dell’obesità dei bambini.
«La gravidanza e il parto – ha detto Ricciardi – sono in Italia la prima causa di ricovero delle donne: per questo siamo molto impegnati nella valutazione della qualità dell’assistenza che tocca tutte le fasi del percorso nascita, dal rapporto personale e fiduciario che le donne hanno con il proprio curante fino al tema dei piccoli punti nascita, spesso non sicuri sotto al numero minimo di parti».
Il presidente dell’Iss ha affrontato poi i temi delle ecografie prenatali, dell’allattamento al seno, della sorveglianza della mortalità materna, “vero indicatore di civiltà di un Paese”. Quindi, ha richiamato due progetti dell’Iss, in collaborazione con il ministero della Salute e con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, a tutela della salute dell’infanzia: il primo è il progetto “Piccolipiù”, partito nel 2011 in alcuni reparti maternità di cinque città italiane (Firenze, Roma, Torino, Trieste, Viareggio), allo scopo di individuare i principali fattori di rischio che, a partire dalla gravidanza e dopo la nascita, possono essere associati ad alcuni aspetti dello sviluppo del bambino e ad alcuni dei più comuni problemi di salute, ma anche con l’obiettivo di promuovere attivamente l’adozione di comportamenti salutari, anche attraverso l’utilizzo di nuovi e vecchi sistemi di comunicazione.
Il secondo progetto è “Okkio alla salute”, un sistema di sorveglianza sul sovrappeso e l’obesità nei bambini delle scuole primarie (6-10 anni) e i fattori di rischio correlati, con l’obiettivo principale di descrivere la variabilità geografica e l’evoluzione nel tempo dello stato ponderale, delle abitudini alimentari, dei livelli di attività fisica svolta dai bambini e delle attività scolastiche di educazione fisica.
«La Bioetica – ha dichiarato il presidente Ricciardi al termine dell’evento – è sempre più una bussola necessaria per orientarsi fra i tanti temi e problemi che toccano tutte le fasi della vita e della salute umana e certamente un valido strumento di sanità pubblica, per chi si sta formando, per gli studiosi e cultori di queste materie e per i decisori politici».
L’evento si è concluso con la consegna dei diplomi ai corsisti che si sono perfezionati in Bioetica nell’anno accademico in corso. Il nuovo corso di perfezionamento in “Bioetica e fine vita” si svolgerà nel periodo compreso tra febbraio e giugno 2016.