“Una vita in gioco. L’amore, il calcio, la SLA” è il libro scritto da Mapi Danna che racconta la storia di Stefano Borgonovo e della moglie Chantal, dal primo incontro al loro ultimo precoce saluto a causa della malattia. «Stefano non poteva più uscire allora io ho portato il mondo da lui» afferma Chantal, presentando il volume in largo Gemelli lo scorso 27 marzo.
Una frase che racchiude il suo amore immenso per il marito e la forza con cui entrambi si sono aggrappati alla vita, vivendola appieno fino alla fine. La loro è la storia di un amore nato nell’adolescenza, durato ben 31 anni, da cui sono nati quattro figli. È la storia di un ragazzo, giovane speranza del calcio Como, che ha realizzato il suo sogno diventando calciatore professionista, raggiungendo l’apice della sua carriera alla Fiorentina e regalando alla giovane compagna anni spensierati, felici e itineranti.
Nel 2006 la diagnosi che cambiò per sempre la vita di Stefano e della sua famiglia: Sclerosi Laterale Amiotrofica, una malattia degenerativa progressiva che colpisce il sistema nervoso centrale, si estende a tutti i muscoli del corpo fino alla paralisi totale. Un male che ha accompagnato il giovane calciatore per sette lunghi anni; nei primi due ha preso il sopravvento sulla sua vita, sui suoi affetti portandolo a una chiusura totale verso il mondo.
Nei cinque anni successivi però tutto è cambiato, al suo risveglio dopo una grave crisi respiratoria Stefano è tornato veramente a vivere. Nasce così la decisione di mostrarsi a tutti, di rientrare sul campo dell’Artemio Franchi non più correndo ma in carrozzina, accompagnato dagli ex compagni di squadra e dalla sua famiglia. È sceso in campo con una consapevolezza diversa, con tanta voglia di rivincita e di riapertura verso gli altri.
Da quel giorno la loro casa è divenuta un “porto di mare”, come dice Chantal, con un via vai di persone, di amici che non hanno lasciato Stefano mai solo. Secondo il direttore del Cedisma dell’Università Cattolica Luigi D’Alonzo, «da questo libro emerge il dolore intimo, silenzioso di Chantal e dei sui quattro figli, una sofferenza non esplicita e manifesta che è anche la loro forza». Per Adriano Pessina, direttore del Centro di Ateneo di Bioetica, il tema principale del libro oltre l’amore è il tempo: il tempo lungo della malattia, che cambia tutto, anche le scelte, e il tempo breve delle decisioni.
La signora Borgonovo ha fortemente voluto la pubblicazione di questo libro e della loro storia per poter dire a Stefano, attraverso quelle pagine, tutto ciò che non gli ha mai detto. Ma l’ha voluta anche per i suoi figli e soprattutto per esprimere ciò che aveva tenuto dentro di sé per ben sette anni, cercando così di andare avanti, mettendosi a nudo come il suo Stefano ha avuto coraggio di fare. «Scrivere questo libro per me è stato un onore. Questa storia mi ha fatto riflettere e guardare dentro, mi sono messa in discussione anche come madre e mi ha fatto affrontare in modo diverso le piccole cose di tutti i giorni».