Una conclusione ufficiale per un anno speciale. Si chiuderanno giovedì 27 ottobre alle ore 17 con una cerimonia nella sala Polifunzionale le celebrazioni per i cinquant’anni di presenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Brescia.
Dopo il discorso del rettore Franco Anelli, il professor Mario Taccolini, delegato rettorale al coordinamento delle strategie di sviluppo della sede, presenterà il volume “Università Cattolica del Sacro Cuore 1965-2015 Cinquant’anni di presenza a Brescia”, a cura di Giovanni Gregorini e Maria Paola Pasini. A seguire il concerto proposto dall’ensemble e coro “Note d’inchiostro” dell’Ateneo, che eseguirà lo Stabat mater per soli e orchestra d’archi di Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736) ed Et exsultavit, dal Magnificat RV 610 di Antonio Vivaldi (1678-1741).
Nel corso della cerimonia sarà presentato il progetto “50 anni di storie”: un gruppo di studenti del corso di laurea in Scienze e tecnologie delle arti e dello spettacolo (Stars), coordinati dal regista Enrico Ranzanici, ha ripercorso i cinquant’anni della sede con 19 videointerviste a figure che, a diverso titolo, hanno fatto parte di questa lunga storia [GUARDA I VIDEO].
Raccontano gli anni della fondazione e il ruolo dei cattolici bresciani in quell’impresa gli storici Mario Taccolini e Luciano Pazzaglia, mentre Paola Bignardi, fra le prime laureate in Pedagogia, parla del rigore verso lo studio e dell’amore verso l’educazione e la formazione che ora ricambia con il suo impegno nel consiglio di amministrazione dell’Istituto Toniolo. Claudio Albino Bosio, allora studente e ora preside della facoltà di Psicologia, ricorda il burbero professor Aldo Agazzi e il suo maestro Gabriele Calvi, uno dei migliori ricercatori sociali del nostro Paese.
Il racconto si sofferma poi sugli anni della contestazione ripercorsi da Piergiorgio Slompo, allora coordinatore della sede, sull’avvio della facoltà di Matematica, raccontata dall’ex preside Carlo Banfi e dalla prima laureata Maura Carlotti; la costituzione della Biblioteca delle scienze "Carlo Viganò", grazie a una donazione cospicua all’Università Cattolica raccontata dal figlio Ambrogio Viganò; la lunga storia del Centro teatrale Cut La Stanza con l’appassionante testimonianza di Candida Toaldo e i racconti delle generazioni che si sono succedute sul palcoscenico.
Arrivano poi gli anni dell’assestamento (1980-1990) e il potenziamento dell’offerta formativa. Prende avvio il corso di laurea in Fisica con un nuovo filone di ricerca nel campo ambientale, nello sullo studio dei materiali e dell’energia come racconta la ricercatrice Stefania Pagliara. La sede si apre verso l’arte e lo spettacolo con il Dams, poi Stars, fortemente voluto dall’allora prorettore Francesco Casetti, come ricorda Ruggero Eugeni, allora come oggi docente nella sede bresciana.
Il viaggio a ritroso termina con uno sguardo al futuro e, in particolare, al mondo del lavoro dove ora molti laureati occupano posti di rilievo, come Silvia Bonizzoni, laureata in Pedagogia e ora responsabile dei Servizi sociali del Comune di Brescia, e con il messaggio del rettore Franco Anelli, che auspica una maggior disciplinarietà e internazionalizzazione dei corsi di laurea e invita i cittadini bresciani a sostenere il progetto di un nuovo campus.