Per la celebrazione del 52° Congresso Eucaristico Internazionale è stata scelta l’Ungheria per le profonde radici cristiane: il suo primo re, Santo Stefano (1000-1038) introdusse il popolo ungherese nella comunità dei popoli cristiani dell’Europa.
I Congressi Eucaristici rappresentano tappe che scandiscono il cammino della Chiesa cattolica proponendo un percorso di conversione e rinnovamento spirituale rivolto alle comunità cristiane. Il titolo dell’edizione 2020 è «In Te sono tutte le mie sorgenti» (tratto dal Salmo 87,7) e si svolgerà dal 13 al 20 settembre 2020 a Budapest, con un fitto programma che comprende lezioni, testimonianze, concerti ed eventi culturali.
Il senso e gli eventi del Congresso Eucaristico Internazionale sono stati presentati in Università Cattolica il 5 dicembre da monsignor Gábor Mohos, vescovo ausiliare della diocesi di Esztergom-Budapest, introdotto dall’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori, con un intervento del professor Giovanni Gobber, preside della facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere.
Durante la presentazione sono state ricordate le circostanze storiche e sociali dello svolgimento del 34° Congresso Eucaristico Internazionale che si svolse sempre a Budapest in un contesto sociale alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale.
Le esigenze attuali sono diverse. Obiettivo del Congresso è quello di confermare la fede dei credenti, ricostruire l’identità della comunità cristiana mediante una nuova evangelizzazione, e approfondire la comunione con Cristo e con i fratelli, che si esprime in una testimonianza della carità verso i più poveri, gli ammalati e i gruppi etnici che vivono in disagio economico e umano. In tal senso la scelta del tema del Congresso «Sono in te tutte le mie sorgenti».
Durante l’incontro, in relazione all’attenzione da porre all’Eucaristia, è stato ampiamente citato il documento base preparato per il Congresso, che presenta una rinnovata teologia dell’Eucaristia, tesa a rendere più feconda l’azione pastorale nella preparazione remota e prossima al Congresso Eucaristico Internazionale di Budapest.
Pertanto gli intendimenti del Congresso Eucaristico Internazionale sono quelli di «offrire occasioni per continuare il cammino di guarigione della memoria, per perdonare le offese del passato e per ritrovare in Cristo la piena riconciliazione capace di vincere le difficoltà e le tentazioni del tempo presente. In questo impegno di riconciliazione, l’Eucaristia diventa nella vita ciò che essa significa nella celebrazione», come ha affermato monsignor Giuliodori.
Inoltre, è stato rilevato, una caratteristica speciale del Congresso eucaristico di Budapest sarà l’apertura ecumenica attraverso varie manifestazioni culturali. Ne sarà segno tangibile lo svolgimento di un concerto del Coro del Patriarcato di Mosca. Dopo avere presentato il programma del Congresso, il vescovo ausiliare di Budapest ha proposto una riflessione sulla sua Chiesa particolare.
«La nostra Chiesa ungherese ha vissuto nella seconda metà del secolo scorso un periodo difficile in cui l’essere cristiani equivaleva all’essere oppressi, in cui si doveva scegliere se lavorare o essere cristiani e in cui molti di coloro che hanno scelto di non rinunciare a testimoniare la propria fede sono diventati martiri. Oggi è molto più facile scegliere di aderire ai valori cristiani perché non siamo perseguitati - ha dichiarato il vicario generale di Budapest -. A maggior ragione è importante che noi oggi testimoniamo la nostra fede e in questa direzione il Congresso sarà una grande opportunità».
«Un evento che illumina e abbraccia non solo la realtà religiosa ma anche quella culturale, linguistica e storica. Inoltre non potrà che rinvigorire anche il peculiare e storico legame che unisce il nostro Ateno con l’università cattolica di Budapest» ha concluso monsignor Giuliodori. Le radici possono rivivere producendo germogli e i fatti storici, anche quelli più difficili da sopportare, non possono estirparle.