Ha preso il via martedì 5 aprile la prima edizione del corso in Finance per non finance manager: fondamenti di gestione finanziaria nel settore del calcio professionistico, promosso dalla Formazione permanente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con il patrocinio della Lega nazionale professionisti B (Lnpb). A inaugurare il percorso di alta formazione – rivolto a manager e professionisti del settore calcio interessati ad acquisire maggiori competenze sui principi economici d’impresa applicati al business di questa disciplina sportiva – Andrea Abodi, presidente della Lega Serie B che nel suo intervento ha ribadito il ruolo importante che in tale ambito professionale riveste la formazione.
In programma da aprile a maggio, articolato in cinque giornate e della durata complessiva di 20 ore, il corso prevede una didattica integrata che comprende lezioni frontali, approfondimenti teorici e metodologici, analisi di casi, lavori di gruppo, interventi di esperti.
Il corso si avvale di un corpo docenti costituito da esperti e professionisti del settore coordinati da Claudio Sottoriva, docente di Metodologie e determinazioni d’azienda nella facoltà di Economia dell’Università Cattolica, e da Valerio Casagrande, responsabile dell’Area Finanza e Controllo di Gestione della LNPB.
«Oggi non è più sufficiente avere buoni giocatori, una tifoseria coesa, ottimi risultati sportivi – spiega Claudio Sottoriva –. Il calcio professionistico non è solo la squadra, ma è la società, con tutti i pro e i contro. Saper spiegare perché si ha una perdita o perché si sono realizzati degli utili significa avere a disposizione uno strumento efficace di comunicazione, che deve essere valorizzato».
«Vi è assoluto bisogno che gli operatori del settore calcio acquisiscano competenze di tipo economico-finanziario – aggiunge Valerio Casagrande –. Il calcio è un business, per cui deve essere affrontato con le logiche degli altri settori di business. Pensiamo soprattutto alle aree dove vi è osmosi fra componente sportiva ed amministrativo-finanziaria, come nel caso della campagna trasferimenti. Gli effetti sono molto rilevanti a livello economico, finanziario e patrimoniale. In questi casi, una maggiore consapevolezza rappresenterebbe un punto di miglioramento per l’intero settore».