Si sono discusse venerdì 20 marzo le prime tesi di dottorato online dell’Università Cattolica del Sacro. Sono quelle della Scuola di Dottorato per il Sistema agroalimentare (Agrisystem), del campus piacentino, e della Scuola di Dottorato in Neuroscienze, del campus romano, coordinato da Paolo Calabresi, docente di Neurologia nella facoltà di Medicina e chirurgia.
A Piacenza i giovani dottori di ricerca coinvolti sono: Olga Chiesa, la cui tesi riguarda gli Utilizzi innovativi di molecole naturali o di sintesi per la lotta agli insetti infestanti, e Matteo Caruso, il cui lavoro di ricerca ha riguardato l’Ottimizzazione del processo produttivo degli acari della specie Dermatophagoides e dei loro allergeni maggiori. Relatore di entrambi è il professor Emanuele Mazzoni. A Roma, invece, sono stati 17 i giovani dottori di ricerca a discutere la tesi.
«In questo momento di crisi da Coronavirus è necessario guardare avanti e pensare al futuro. Avremo bisogno di nuove forze e di competenze di alto livello in tutti i settori per riprenderci da questa tragedia. La scuola di dottorato Agrisystem è e sarà in prima linea per dare un contributo concreto alla ripresa, preparando specialisti con competenze trasversali in tecnologia, economia e legislazione». A parlare è il professor Paolo Ajmone Marsan, neo coordinatore della scuola di dottorato per il Sistema agroalimentare.
La tesi di Olga Chiesa raccoglie dati preliminari riguardo alcune molecole, già presenti in letteratura, che potrebbero essere utilizzate in modo innovativo in diversi campi. I target della ricerca sono tre: Aedes albopictus, Plodia interpunctella e Myzus persicae che rappresentano rispettivamente tre ambiti in cui gli insetti possono causare danni ossia settore urbano, merceologico e agronomico.
Il lavoro di ricerca di Matteo Caruso è finalizzato ad analizzare le procedure impiegate nell’attuale metodo di allevamento con l’obiettivo di incrementare la produzione di acari e di allergeni di interesse commerciale e di rendere la produzione stabile e omogenea
Tra i lavori di ricerca discussi a Roma c’è la tesi di Luca La Bianca, dal titolo Effetti sulla funzione grosso motoria dell’idroterapia, con realizzazione di una web-app di raccolta, condivisione ed analisi dati nelle patologie neuromuscolari e sviluppo di una procedura per la somministrazione di nusinersen in pazienti Sma operati per scoliosi. Il programma di ricerca è stato un progetto multidisciplinare che ha indagato diversi aspetti nella gestione del paziente neuromuscolare ed in particolare dei bambini con Atrofia Muscolare Spinale (SMA).
Altro lavoro discusso è stato quello di Francesca Natale, dal titolo Meccanismi di alterata plasticità sinaptica. Lo studio ha messo in luce nuovi meccanismi molecolari alla base del danno cognitivo indotto da insulino-resistenza e dimostrato che queste alterazioni cognitive possono essere trasmesse alle generazioni future attraverso meccanismi epigenetici.
«Oggi abbiamo vissuto momenti di serenità e impegno intellettuale in un periodo caratterizzato da grande tristezza e preoccupazione« afferma il professor Paolo Calabresi. «La didattica, che rimane sempre un faro, e la cultura, intesa anche come cultura scientifica, anche in condizioni difficili sono in grado di produrre, di resistere. La partecipazione, oggi, anche da parte della collega online dall'Inghilterra ci dice che un meccanismo più agile, che non richiede voli aerei, ma che permette la presenza di professori che si inseriscono nel nostro contesto italiano ci aiuta a migliorare. Questa situazione ci ha costretto a costruire un modello d’interazione e di valutazione nuovo e può aprirci di più, pur rimanendo in casa o in Ateneo, alle valutazioni internazionali. Tutto è uno stimolo a fare meglio: basta un collegamento telematico e il rinnovamento è possibile».