Sono 14 i giovani che lo scorso 25 febbraio, dopo tre anni di ricerca, hanno coronato i loro studi durante il PhD Day, la cerimonia di proclamazione e conferimento del titolo di dottore di ricerca per il sistema agroalimentare, che ha avuto luogo presso la Fondazione di Piacenza e Vigevano. Inaugurata nel dicembre 2006, la scuola di Dottorato per il sistema agroalimentare Agrisystem, promossa dalle facoltà di Agraria, Economia e Giurisprudenza della sede piacentina dell’Università Cattolica, con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano e del Ministero dell’Università e della Ricerca, si pone l’obiettivo di formare giovani ricercatori ad alto livello scientifico, dotati delle competenze interdisciplinari necessarie per affrontare le complesse problematicità del sistema agroalimentare, il tutto con una valenza internazionale. E l’idea non ha tradito le promesse: il corso ha attratto candidati da tutta Italia e dall’estero, tanto che il 18% degli immatricolati alla scuola proviene da Paesi quali Bangladesh, Polonia, Romania, Argentina, Brasile, Cina, Grecia, Portogallo. Il corso inoltre presuppone una permanenza in stage all’estero di almeno sei mesi ed una conoscenza accurata della lingua inglese.
Dopo il saluto di benvenuto da parte del presidente della Fondazione Giacomo Marazzi alle autorità civili, militari e religiose presenti, il rettore Lorenzo Ornaghi, nel discorso di apertura, ha ricordato che il dottorato Agrisystem ha una valenza culturale europea, «come quella prefigurata da quei clerici vagantes che nel Basso Medioevo solevano spostarsi in tutta Europa per poter seguire le lezioni che ritenevano più opportune». Secondo Ornaghi questa scuola rappresenta un modello per le sue caratteristiche innovative e la grande capacità di legare formazione e ricerca scientifica.
E se le voci dei diretti protagonisti hanno confermato in più occasioni come gli anni del dottorato siano stati umanamente indimenticabili (si veda il video pubblicato in questa stessa pagina), il successo di Agrisystem è racchiuso nei dati illustrati dal coordinatore della Scuola Romeo Astorri, che ha ricordato l’interesse da parte dei laureati che fanno domanda di ammissione e la facilità dei dottori di ricerca a collocarsi nel mondo del lavoro, proprio sulla base di una interdisciplinarietà che non compromette ma anzi migliora la qualità della ricerca.
Prima della premiazione, la parola è passata a Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, che ha tenuto una relazione su “Politica comunitaria dopo il 2013: quale futuro per il sistema agroalimentare?”. «Da una politica agricola di gestione delle eccedenze - ha affermato - siamo passati all’opposto squilibrio domanda-offerta, determinata non tanto dalla crescita demografica quanto da quella del reddito dei paesi emergenti e quindi dall’ampliamento della domanda alimentare di qualità. Come gestire queste nuove esigenze e i relativi equilibri? Su queste domande la futura Politica Agricola Comune dovrà fornire precise risposte che tutelino il reddito degli agricoltori, le esigenze dei cittadini e la sicurezza alimentare».
La chiusura della cerimonia, il momento più atteso, è stata affidata alla proclamazione e alla consegna degli attestati, con tanto di attribuzione delle pergamene e di lancio dei tradizionali “tocchi” da parte dei neo super esperti dell’agroalimentare.