di Francesco Paladino *
Ricordo ancora le paure, le ansie, le preoccupazioni ed i conflitti interiori che nutrivo prima di partire. “Sarò mai all’altezza di tutto ciò che comporterà questa esperienza?”, “Avrò le abilità necessarie per superare tutte le difficoltà che, inevitabilmente, mi si presenteranno?” … queste e molte altre erano le domande che mi ponevo. Mai avrei pensato che potesse essere così intenso, bello, rigenerante ed anche difficile.
L’Exchange è internazionalismo, è integrazione, è essere cittadini del mondo, condivisione, multietnicità, è sentirsi “a casa lontano da casa”. L’Exchange è tante cose in una sola parola, in una sola esperienza di vita.
Ho trascorso 5 mesi a Maastricht, in Olanda, e sono stati davvero, e dico davvero, indimenticabili. Ho vissuto, durante la mia permanenza, in uno studentato, ed è la migliore opzione per chi vuole aprirsi a nuovi “mondi” e culture, per chi ha voglia di mettersi in gioco non solo a livello formativo ma anche personale. Infatti, lì ho avuto la fortuna di conoscere un “sacco” di gente proveniente da tutto il mondo.
L’università di Maastricht è una delle migliori in Europa, tra le più internazionali, il metodo Problem-Based Learning di sicuro non è stato semplice all’inizio: tanto da studiare e in poco, pochissimo, tempo. Ma i docenti, i tutor sono preparatissimi, la segreteria molto efficiente e l’ambiente stimolante, dinamico ed integrativo.
Le presentazioni da preparare, i paper da scrivere, le tante attività a cui partecipare. Sicuramente, è stato impegnativo riuscire a coordinare tutto, ma la determinazione e la voglia di fare, in casi come questi, ripagano sempre.
Non mi sono mai sentito ospite in Olanda, malgrado la differenza linguistica, nonostante non fosse la mia terra, nonostante la mia cultura fosse così distante dalla loro. La cosa bella dell’Olanda, di Maastricht, è la sua posizione strategica al centro dell’Europa, da cui si possono raggiungere quasi tutte le capitali europee. Infatti, durante questi mesi ho avuto modo di viaggiare, di visitare e di scoprire nuovi posti e culture.
Vorrei poter trasmettere a chi legge quanto formante sia stata questa esperienza, non solo dal punto di vista scolastico, ma anche, soprattutto, a livello personale, eppure (sembrerà banale) le parole non riescono a pieno ad assolvere a tale onere. Tornassi indietro lo rifarei altre mille volte, ripartirei, rischierei ancora anche solo per la metà delle cose belle di cui mi sono arricchito.
Consiglio a tutti l’Exchange, consiglio a tutti l’Olanda, Maastricht; consiglio di “osare”, di evadere dalla vostra “comfort zone”, di misurarvi di fronte a nuove sfide, perché perdersi in nuovi traguardi è il solo modo per (ri)trovarsi e (ri)scoprirsi migliori di prima.
* 24 anni, di Bologna, studente del corso di laurea magistrale in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari, facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative, campus di Milano