di Laura Melani *
L’Australia ha nettamente migliorato il mio bagaglio culturale e la mia forma mentis. L’esperienza da UCSC Exchange Student è stata un’opportunità meravigliosa che mi ha permesso di crescere non solo a livello accademico ma anche personale, umano.
Assorbita da una realtà completamente diversa da quella a cui ero abituata ed essendomi messa costantemente in gioco con me stessa e con gli altri, ho potuto comprendere a fondo l’impatto positivo che ognuno di noi può avere nel proprio piccolo. Nel proprio piccolo perché le distanze infinite del continente australiano ridimensionano ogni personale visione delle cose e tutto diventa più relativo, oggettivo e concreto.
A livello accademico, come studentessa della Deakin University (Melbourne), ho apprezzato molto le unit che ho scelto. I professori si sono dimostrati tutti estremamente competenti e disponibili. L’ interattività e la praticità dei corsi, l’utilità dell’e-learning, l’efficacia dei lavori di gruppo con studenti internazionali e i vari assignment svolti mi hanno permesso di capire a pieno gli argomenti studiati. Non è stato immediato trovare dei corsi adatti al mio percorso di studi ma sono rimasta soddisfatta delle scelte che ho fatto e dei traguardi raggiunti. Nonostante l’approccio internazionale della mia laurea magistrale in Cattolica abbia facilitato il percorso di studio all’estero, sono felice di aver acquisito nuove conoscenze e migliorato le mie competenze.
L’università e il campus si sono rivelate strutte attrezzatissime per ogni tipo di necessità o evenienza: dalla biblioteca aperta h24 alla possibilità di essere visitati da dottori direttamente nel campus. Ho trovato molto utile la presenza dei mentor, tutor disponibili ad aiutare gli studenti per qualsiasi questione legata allo studio.
Mi sono trovata molto bene anche a livello prettamente umano. Ho stretto un bellissimo rapporto con un gruppo di studenti australiani, grazie ai quali ho sperimentato la vera “aussie life”. Passare tanto tempo con loro ha nettamente rafforzato il mio inglese, quell’inglese che non si studia sui libri ma che serve nella vita quotidiana.
Inoltre, grazie alle diverse attività organizzate dall’università per gli studenti internazionali ho fatto amicizia con ragazzi da tutto il mondo. È stato proprio con alcuni di loro che, una volta terminati gli esami, ho visitato prima Cairns e poi Sydney. Nuotare in una cascata naturale della foresta pluviale, rilassarsi su una spiaggia paradisiaca a Fitrzoy Island, fare scubadiving e snorkelling nella Great Barrier Reef, assistere ad uno spettacolo teatrale all’Opera House di Sydney, camminare sul Sydney Harbour Bridge e così via sono state esperienze eccezionali.
Melbourne, designata nel 2008 dall’UNESCO come seconda City of Literature, dopo Edimburgo, è la capitale culturale dell’Australia. La città è animata da festival musicali, mostre d’arte e attività culturali a cui ho potuto partecipare. E’ stato interessante, per esempio, confrontare l’arte contemporanea e la street art di Hozier Lane con l’affascinante cultura del popolo aborigeno e la sua tormentata storia di integrazione nella società “moderna”.
Il Royal Botanic Garden è stato il mio posto preferito a Melbourne, un autentico polmone verde in una città di grattacieli, al contempo, per certi tratti, “europea”. Penso che la forza dell’Australia sia proprio quella di essere un continente in cui si può godere di un’estrema diversità: unisce infatti la grandiosità delle sue metropoli ad una natura (sia flora che fauna) spaventosamente maestosa e ad un mix culturale unico nel suo genere. È un Paese che spero continui a fare passi in avanti nella valorizzazione di questa sua forza, in tutte le sue possibili declinazioni.
* 24 anni, studentessa interfacoltà di Economia-Lettere e Filosofia, campus di Milano