di monsignor Claudio Giuliodori *
Eccellenza Reverendissima, è con viva gratitudine che le porgo i più cordiali saluti a nome di tutta la comunità accademica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, qui riunita con il Magnifico Rettore Prof. Franco Anelli, i Prorettori, i Presidi, i Professori, gli studenti, gli Assistenti pastorali, il personale tecnico amministrativo, a cui si uniscono nella circostanza le autorità civili e militari che ci onorano della loro presenza.
La ringraziamo per la Sua presenza e per aver accolto l’invito a presiedere la Concelebrazione Eucaristica con cui si apre la giornata dedicata alla Inaugurazione dell’Anno Accademico 2019-2020. Consapevoli che senza il sostegno della grazia divina sarebbe davvero arduo realizzare la missione educativa affidata al nostro Ateneo, ci uniamo a Lei nella preghiera, riconoscenti anche per la sua costante vicinanza e per il sostegno che ci offre sia come Arcivescovo di Milano sia come Presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori.
È un anno particolare quello che ci apprestiamo ad inaugurare. In primo luogo perché siamo chiamati ad accogliere il frutto dei due anni di riflessione che hanno accompagnato la preparazione e la celebrazione del Sinodo dedicato ai giovani. Papa Francesco, che ha voluto così ribadire una particolare vicinanza della comunità ecclesiale alle nuove generazioni e la necessità di renderle protagoniste del cammino della Chiesa e del futuro dell’umanità, ha indicato le Università Cattoliche come luoghi privilegiati per ascoltare e formare i giovani.
Ci sentiamo pertanto ancor più impegnati a vivere nel nostro Ateneo quel «rinnovamento e rilancio delle università “in uscita” missionaria» di cui parla il Pontefice nell’Esortazione post-sinodale Christus vivit. Per realizzare un tale rinnovamento in ambito accademico è necessario sviluppare - afferma Papa Francesco - : «l’esperienza del kerygma, il dialogo a tutti i livelli, l’interdisciplinarietà e la transdisciplinarietà, la promozione della cultura dell’incontro, l’urgente necessità di “fare rete” e l’opzione per gli ultimi, per coloro che la società scarta e getta via. E anche la capacità di integrare i saperi della testa, del cuore e delle mani» (n. 222).
Un programma vasto e impegnativo che non ci trova certamente impreparati, ma su cui siamo consapevoli di dover ancora molto riflettere e lavorare, lasciando che lo Spirito Santo ci illumini, ci guidi e ci sostenga. Per questo abbiamo voluto dare ampia diffusione alla Christus vivit, tra gli studenti e i docenti perché il confronto con le parole sapienti e incisive del Pontefice ci aiuti a fare quel discernimento di cui si sente particolare necessità e urgenza in un mondo complesso dove è facile smarrirsi o rifugiarsi nell’indifferenza.
In continuità con l’orizzonte tracciato dal Sinodo, nei prossimi mesi si svilupperà anche un ampio confronto sui grandi temi dell’educazione che culminerà con un incontro internazionale incentrato sul “patto educativo”, in programma per il 14 maggio del prossimo anno in Vaticano alla presenza del Santo Padre. Mentre si conclude il decennio che la Chiesa italiana ha dedicato al tema “Educare alla vita buona del Vangelo”, sentiamo ancora di più la necessità di unire le forze e fare tutto il possibile per dare vita ad un “villaggio educativo globale”. Facciamo nostro pertanto l’invito che il Santo Padre ha rivolto a ciscuno affinché diventi «protagonista di questa alleanza, facendosi carico di un impegno personale e comunitario per coltivare insieme il sogno di un umanesimo solidale, rispondente alle attese dell’uomo e al disegno di Dio» (FRANCESCO, Messaggio per il lancio del patto educativo, 12 settembre 2019).
In questo contesto ci prepariamo a celebrare i 100 anni di vita dell’Ateneo dei cattolici italiani. Una tappa importante che ci consente di esprimere la più sentita gratitudine al Signore per gli incommensurabili doni ricevuti, ai fondatori per l’intraprendenza e il coraggio che hanno avuto, a tutti coloro che in questo secolo di vita si sono spesi per far crescere un Ateneo che oggi è divenuto uno dei poli culturali e formativi più importanti del Paese e non solo. Ricchi di un tale passato vogliamo però guardare soprattutto avanti, a quel futuro che è già nell’oggi e che ci chiede di non essere meno innovativi e intraprendenti di coloro che ci hanno preceduto.
Un cammino esigente e affascinante che desideriamo condividere con Lei, Eccellenza carissima, affidandoci ancora una volta alla protezione del Sacro Cuore, alla premura della Madre celeste e alla sapiente ispirazione di Sant’Ambrogio, mentre le assicuriamo il costante e affettuoso ricordo nella preghiera.
* Assistente Ecclesiastico Generale, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano - Basilica di Sant’Ambrogio - 28 novembre 2019