In Università Cattolica si allenano le competenze soft.
Ascolto attivo, team working, self marketing, leadership, problem solving, organizzazione, public speaking e negoziazione, sono al centro del programma “Soft Skills dynamic lab”, organizzato dalla Funzione Stage & Placement del campus piacentino per arricchire di abilità trasversali la “cassetta degli attrezzi” dei futuri laureati.
Il corso, rivolto a neolaureati e studenti universitari dell’Università Cattolica di Piacenza, rientra nell’ambito di un progetto più ampio di orientamento professionale e di career coaching, dal titolo “Qualificazioni delle transizioni dai percorsi universitari al lavoro dell’Università Cattolica di Piacenza” finanziato per la seconda volta dalla Regione Emilia Romagna grazie al Fondo Sociale Europeo, e promosso dall’ente formativo di Confindustria Piacenza Forpin, in collaborazione con Irecoop Piacenza.
“Lavorare sulle proprie soft skills conta moltissimo – spiega Mauro Balordi, direttore della Funzione Stage & Placement dell’Università Cattolica–. Sono le prime competenze che le stesse aziende provano ad individuare già in sede di selezione. Il motivo è funzionale: è più facile far acquisire ad una risorsa una capacità tecnica piuttosto che modificare il suo comportamento, il suo atteggiamento, la sua capacità di rimanere positivo, intraprendente, il suo approccio al lavoro e la sua spinta motivazionale”.
“Il progetto– spiega Paolo Alice, formatore di Nextrategy partner di Rolleri Cultura d’Impresa e relatore del corso – è nato per aiutare i ragazzi ad acquisire le capacità di cui avranno bisogno per emergere come professionisti preparati e competenti nel mondo del lavoro”.
Accanto all’attività di formazione finalizzate al potenziamento delle soft skills e alla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, è previsto l’inserimento dei laureati in aziende della provincia attraverso tirocini formativi e il loro successivo accompagnamento al lavoro con l’attivazione di contratti di alto apprendistato o a tempo indeterminato.
“Il progetto – ricorda Antonella Vologni, Direttore di Forpin – è un importante banco di prova per le misure di politica attiva del lavoro di prossima realizzazione nella nostra Regione”