di Andrea Oltremonti *
Comincio presentandomi: mi chiamo Andrea, ho 22 anni e sto conseguendo la laurea magistrale in Filosofia. Ho deciso di scrivere questa lettera per condividere con tutti voi studenti una riflessione personale su una delle attività che ci coinvolge totalmente: lo studio.
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Prendendo in considerazione l’attuale situazione di incertezza generale, ritengo che non dobbiamo abbatterci a tal punto da dimenticarci chi siamo, ma dobbiamo reagire continuando a coltivare i nostri interessi. Sono convinto, infatti, che ognuno di noi sia capace di creare una sorta di normalità all’interno della propria vita anche quando le condizioni compromettono la quotidianità.
A livello sociale, la relazione si è ridimensionata ma non si è annullata ed è proprio questa sua sottile presenza che ci deve rendere ancora più speranzosi di fronte all’avvenire.
Dal punto di vista scolastico, la “didattica a distanza” si sta dimostrando essenziale per non far frantumare tutto ciò che è stato costruito in termini di formazione, di competenze e di legame non solo con i propri docenti ma anche tra noi compagni.
Nonostante le plausibili preoccupazioni che intercorrono nelle nostre giornate, dobbiamo pensare in maniera positiva affidandoci anche alla forza magnetica che può darci lo studio, in quanto cemento che ci unisce facendoci appartenere ad un’unica grande famiglia estesa oltre ogni forma di confine. Studiare, infatti, ci ha permesso di conoscere e di trarre insegnamenti dalla storia, di costruire il presente fornendoci le basi per concepire la società come luogo di incontro aperto ad ogni persona, tutelando ogni differenza socio-culturale con l’auspicio benevolo di non permettere mai a nessuno di prevalere sull’altro. Ci ha permesso quindi di essere ciò che siamo.
Pensate a tutti i bambini, gli adolescenti, gli adulti nel mondo che non hanno la possibilità di
studiare, di arricchirsi di insegnamenti, di valori democratici atti a tutelare i loro diritti. Pertanto, non dobbiamo vanificare quest’enorme ricchezza che possediamo nel rispetto anche di tutti coloro che l’hanno resa possibile.
Studiare superficialmente sarebbe uno spreco immane perché non ci permetterebbe di arrivare alla sua reale e totale comprensione. Leggere senza capire o imparare a memoria un argomento accentuerebbero solamente la limitatezza del significato dell’oggetto d’indagine. Al contrario, il mio è un sentito invito a non perseguire ciò che è immediatamente comprensibile, di facile definizione, quanto piuttosto di optare per mete che risaltino un pensiero più profondo che sia fonte di una ricchezza interiore maggiore. Non abbiate paura di dedicare più tempo ai libri o di rileggere un’espressione, una frase, un capitolo perché tutto aiuterà nella formazione della vostra personalità. Dobbiamo saper vivere lo studio e non soltanto praticarlo. Affermare, negare, confrontarsi devono essere azioni basilari per giungere ad un autentico apprendimento.
Non siamo enti matematici risolvibili secondo algoritmi predefiniti, ma siamo esseri umani. In questo momento siamo soli fisicamente apparentemente distanti dai nostri compagni, ma in realtà siamo tutti insieme! Ognuno con i propri mezzi ha trovato difficoltà nel reperimento dei libri di testo o nella comprensione di un argomento o di un esercizio apparentemente insidioso, ma ha continuato a perseguire la scia della ricerca della conoscenza sapendo che dall’altra parte del muro, della via, della città, della provincia, della regione vi era il suo compagno nelle medesime situazioni, l’amico che non si è tirato indietro. Non dobbiamo sentirci abbandonati perché la nostra Umanità ci lega l’uno all’altro divenendo un’ancora di salvezza.
Riprendete, non mollate, continuate a studiare. Migliorate continuamente il vostro metodo affinché sia risolutivo per l’immersione dentro la vostra coscienza. Credete nella forza che ha il Sapere perché se siamo in grado di comprenderlo senza comprometterne la natura benefica allora possiamo di conseguenza emanarlo.
Studiare è un piacere, un grande amore. Scavate in ciò che apprendete seguendo i vostri interessi così da crescere consapevolmente nella vostra unicità. Non fatelo per gli altri, fatelo per voi stessi.
* studente laureando alla magistrale in Filosofia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore