Nonostante gli anni difficili che sta vivendo l’economia del Paese il modello mutualistico regge meglio degli altri: se in Italia la disoccupazione aumenta, nelle cooperative crescono gli occupati. E, mentre diminuiscono i profitti e le aziende private chiudono o de localizzano, le cooperative sostengono il peso della crisi senza scaricarlo sui lavoratori, sui consumatori e sui territori nei quali operano. Nell’anno internazionale delle cooperative, voluto dall’Onu per il 2012, Samuele Bertoncini, presidente della cooperativa sociale "Des Tacum" è stato il protagonista del quinto laboratorio di Managerialità e imprenditorialità promosso dal dipartimento in Scienze economiche e sociali della sede di Piacenza.
Al centro del dibattito, coordinato dai discussants Davide Galli, docente di Corporate Social Responsability, e da Marco Mazzoli, docente di Economia dei mercati monetari e finanziari, il tema della creazione di un Distretto di economia solidale. La cooperativa “Des Tacum” nasce a Piacenza nel 2011 per sostenere l’integrazione sociale dei cittadini svantaggiati attraverso attività finalizzate all'inserimento lavorativo, e lo strumento privilegiato su cui punta per il raggiungimento del suo scopo è la creazione di un Distretto di economia solidale basato sui principi della sostenibilità e della solidarietà, nonché sulla valorizzazione delle relazioni, il tutto svolto in un’ottica di filiera corta.
Franca Cantoni, coordinatrice dei Laboratori di Managerialità e imprenditorialità, sottolinea l’importanza di questa formula imprenditoriale e ne esalta l’essenza. «Le cooperative oggi non devono essere considerate come una forma minore o residuale d’impresa in quanto oltre a creare occupazione, generano una nuova idea di benessere fondata più sulla qualità delle relazioni sociali che sul possesso di beni individuali. Riannodare i fili delle relazioni sociali, tutelare la ricchezza collettiva, attenuare le diseguaglianze sociali valorizzando la partecipazione alle scelte economiche possono costituire i comportamenti vincenti per fronteggiare l’incertezza futura».
Come sostiene Bertoncini, «la cultura della cooperativa determina un modello di impresa che impatta virtuosamente su tutto il contesto economico e sociale. Alcuni tratti tipici del modello cooperativo, come ad esempio la valorizzazione della partecipazione alle scelte economiche e la tutela della ricchezza collettiva, potrebbero essere introdotti nel mercato per migliorarlo e renderlo più efficiente».