Un workshop di aggiornamento e formazione in discipline del libro e del documento con la partecipazione di dottorandi e operatori del settore delle biblioteche e degli archivi. È stato organizzato il 17 e 18 settembre scorsi alla sede di Brescia dal Centro di ricerca europeo libro editoria biblioteca (Creleb), in collaborazione con il dottorato di ricerca in Scienze bibliografiche, archivistiche, documentarie e per la conservazione e restauro dei beni librari e archivistici dell’Università di Udine e con il sostegno del dipartimento di Scienze Storiche e Filologiche dell’Università Cattolica.
Dopo i saluti e le parole introduttive di Mario Taccolini, direttore del dipartimento di Scienze storiche e filologiche, Giancarlo Petrella, docente di linguaggi e prodotti editoriali all’Università Cattolica, ha tenuto una lezione sull’interessante caso di una miscellanea di opuscoli quattro-cinquecenteschi, conservata presso la Biblioteca comunale di Trento. La raccolta, su cui Petrella ha recentemente pubblicato un volume (Fra testo e immagine. Edizioni popolari del Rinascimento in una miscellanea ottocentesca, Udine, Forum, 2009), si compone di una serie di venticinque edizioni di poche carte con temi “popolari” e quasi sempre senza dati tipografici. Grazie a una serie di controlli incrociati che hanno interessato soprattutto i caratteri tipografici e le illustrazioni, Petrella è riuscito ad attribuire alle diverse officine tipografiche del Quattro e del Cinquecento le edizioni contenute nella miscellanea.
È toccato poi a Edoardo Barbieri, direttore del Creleb, presentare la figura e la collezione libraria del senatore bresciano Ugo Da Como (1869-1941). La sua ricca biblioteca è conservata oggi dalla fondazione che dal senatore prende il nome e ha sede presso la Casa del Podestà di Lonato del Garda. Le carte permettono di ricostruire il modus operandi del collezionista-bibliofilo del primo Novecento e le sue relazioni con antiquari del calibro di Olschki e Rappaport. I libri di Da Como contengono una miniera di casi da studiare e permettono di aggiungere un tassello importante a quella storia del collezionismo librario italiano che rimane ancora da scrivere. Al termine della prima giornata Ennio Ferraglio, direttore della Biblioteca Queriniana di Brescia, ha offerto una visita guidata alla storica biblioteca bresciana, ripercorrendone le vicende salienti con particolare riguardo alla figura del fondatore, il Cardinale Angelo Maria Querini (1680-1755).
La seconda giornata è stata dedicata al mondo degli archivi e delle biblioteche. Juanita Schiavini, dell’Università di Bergamo, ha parlato in modo preciso e scientifico di un tema di attualità: la consultabilità dei documenti nel rispetto e nella tutela dei dati personali sensibili o sensibilissimi. Oltre al supporto dell’apparato normativo esistente, occorre anche un codice deontologico degli studiosi (e dei giornalisti) che regoli l’accesso ai documenti conservati negli archivi.
Ha chiuso il workshop l’intervento di Alberto Bettinazzi, coordinatore del sistema bibliotecario “Brescia Est”, che ha proposto una riflessione, costruita su solide basi normative, sulla possibile integrazione dei vari servizi culturali del territorio: biblioteche, archivi e musei. Lo spunto è stato offerto dalla recente pubblicazione degli atti di un convegno, organizzato proprio dal Sistema “Brescia Est” per celebrare i trent’anni di fondazione (Fare sistema. Il dialogo dei servizi culturali del territorio a trent’anni dalla nascita del Sistema Bibliotecario Brescia Est, Milano, Cusl, 2009), che ha sviluppato appunto il tema dell’integrazione, o meglio del dialogo, tra le cosiddette “istituzioni della memoria”. A tal proposito, Luigi Paladin, consulente della Comunità montana della Valle Trompia e tra i promotori del progetto “Nati per leggere”, ha portato l’esperienza del Sistema integrato dei beni culturali e ambientali della Valle Trompia, che riunisce – anche fisicamente in un unico edificio – il sistema bibliotecario, quello archivistico e quello museale. A prova del successo di una formula gestionale di questo tipo stanno le numerose iniziative culturali che il sistema può offrire.