La matematica non fa più paura? Si direbbe di sì a giudicare dagli oltre 250 studenti delle classi quarte e quinte delle scuole medie superiori della Lombardia che martedì 25 gennaio hanno riempito l’aula Gemelli dell’Università Cattolica di Milano per partecipare alla prova finale del Gran Premio di matematica applicata. D’altronde, i più recenti risultati dell’indagine Programme for International Student Assessment, meglio conosciuta con l’acronimo PISA, dicono che gli studenti italiani hanno migliorato considerevolmente il loro punteggio in matematica, riducendo di molto la percentuale delle prestazioni a basso punteggio.
«La conoscenza di questa disciplina, un tempo considerata ostica, viene sempre più vista come un trampolino di lancio nel mondo del lavoro – ha detto Vittorio Benito Frosini, docente di Statistica all’Università Cattolica, già preside della facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative e tra i promotori della competizione fin dalla sua nascita. Tutte le ricerche scientifiche, anche quelle sociali, presuppongono alla base una buona cultura matematica. In un’epoca sempre più basata sull’informatica, diventa fondamentale avere dimestichezza con i numeri, al fine di comprendere alcuni processi decisionali alla base di un società globalizzata».
ll “Gran Premio”, che quest’anno celebra i dieci anni dalla sua istituzione, è un’iniziativa promossa dall’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica (ex Irre Lombardia), in collaborazione con l’Istituto per la ricerca e lo sviluppo delle assicurazioni (Irsa) e la facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’ateneo del Sacro Cuore. La gara è nata con l’obiettivo, oltre che di appassionare allo studio della matematica, di fornire un momento di orientamento alla scelta della facoltà universitaria, sottolineando le reali opportunità di lavoro in settori che richiedono specifiche competenze matematiche.
«Nel corso delle dieci edizioni, circa il 20-30% di coloro che hanno preso parte al “Gran Premio” si sono iscritti al corso di laurea in Scienze statistiche, attuariali ed economiche dell’Università Cattolica di Milano – ha osservato il professor Frosini -. Coloro che hanno conseguito la laurea, a pochi mesi dal termine degli studi, hanno trovato lavoro in uffici studi di banche, nelle divisioni internal audit di istituti di credito e di grandi aziende italiane e internazionali. La richiesta di domanda lavorativa nel settore assicurativo e attuariale resta ancora tra le più alte e, in particolare in Università Cattolica, supera di tre/quattro volte l’offerta dei laureati in queste materie».
C’è, poi, un altro dato incoraggiante che la dice lunga sulla qualità della formazione degli studenti della Cattolica: per due anni consecutivi sono stati giovani laureati dell’Ateneo del Sacro Cuore ad aggiudicarsi l’”Actuarial Prize”, il Premio Attuariato per la miglior tesi di laurea promosso in Italia da Scor, primo riassicuratore francese e tra i leader mondiali del settore, per incoraggiare gli studenti ad indirizzare le loro ricerche verso i temi dell'assicurazione e della riassicurazione. Per il 2010 sono stati Fabio Moraldi e Federico Guerreschi, laureati rispettivamente dei professori Nino Savelli e Piera Mazzoleni, ad ottenere il riconoscimento internazionale.
Ultima tappa del Gran Premio di matematica applicata sarà il 26 febbraio nell’Aula magna dell’Ateneo di largo Gemelli, con la premiazione dei vincitori. Quest’anno la gara ha coinvolto nella prima manche, che si è tenuta lo scorso 16 dicembre presso gli istituti partecipanti all’iniziativa, 52 scuole lombarde per un totale di circa 5.200 (di cui 2.800 iscritti alle classi quarte e 2.400 alle quinte) e 200 docenti.